Benetton vende ancora, con Atlantia incassa altri 577,8 milioni
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Imprese Ven 16 settembre 2022

Benetton vende ancora, con Atlantia incassa altri 577,8 milioni

In attesa del delisting dopo l’Opa lanciata da Edizione e dal fondo Blackstone, Atlantia accelera la cessione delle partecipazioni. Benetton vende ancora, con Atlantia incassa altri 577,8 milioni
Camilla Conti
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Camilla Conti

Atlantia vende le partecipazioni

In attesa del delisting dopo l’Opa lanciata da Edizione e dal fondo Blackstone, Atlantia accelera la cessione delle partecipazioni non strategiche. Il cda della società ha infatti dato il via libera ieri alla vendita dell’intera quota detenuta nella tedesca Hochtief, pari al 14,46% del capitale sociale, in favore della spagnola Acs di Florentino Perez a seguito di un’offerta vincolante presentata da quest’ultima.
Il controvalore dell’operazione ammonta a 577,8 milioni corrispondente a 51,43 euro per azione. L’accordo con Perez prevede, inoltre, una clausola di anti-embarrassment qualora nei 12 mesi successivi al perfezionamento dell’operazione, il gruppo iberico venda a un terzo le azioni acquisite da Atlantia ad un prezzo superiore.

Le partecipazioni di Benetton

La holding di partecipazioni non solo detiene Aeroporti di Roma e Telepass in Italia ma è presente nel settore autostradale e aeroportuale all’estero: nella spagnola Abertis (insieme ad Acs di Perez), in Aeroports de la Cote D’Azur e ha anche le quote di minoranza in Getlink, la società francese che gestisce il tunnel sotto la Manica. Proprio queste ultime – il cui valore è stimato attorno a 1,5 miliardi – potrebbero essere le prossime a finire sul mercato ma di certo non prima della fine dell’offerta su Atlantia.

Quanto al pacchetto detenuto nel capitale del costruttore tedesco Hochtief, questo risale al 2018, ovvero ai tempi dell’opa congiunta su Abertis, ma nell’investor day di marzo era stata già definita «non strategica» dall’ad di Atlantia. Sul fronte dei conti, nei primi sei mesi del 2022 Atlantia ha aumentato i ricavi del 18% (3,3 miliardi) e l’utile netto (salito fino a 6,1 miliardi grazie anche alla cessione di Aspi che ha fatto realizzare una plusvalenza di 5,3 miliardi e ha influito sulla riduzione dell’indebitamento sceso di 8,8 miliardi rispetto a fine 2021).

Il contratto dell’ad Bertazzo

All’inizio di agosto il cda non aveva ha solo approvato la semestrale ma anche chiuso il contratto dell’ad Bertazzo, formalizzando l’accordo di risoluzione consensuale come richiesto dal manager dopo l’annuncio del delisting del titolo dalla Borsa. Bertazzo resterà in carica fino al 31 dicembre, «così da garantire la piena operatività aziendale, ferma la facoltà della società di anticipare la data di cessazione», aveva spiegato Atlantia nel comunicato, sottolineando come «al termine dell’Opa totalitaria sulle azioni Atlantia promossa lo scorso aprile da Edizione e da Blackstone, una volta consolidato l’eventuale delisting e il relativo assetto azionario, si aprirà una fase nuova di crescita e di sviluppo aziendale». A Bertazzo andrà un «incentivo all’esodo» di poco più di tre milioni.

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