Borsa, EuroGroup debutto positivo (+2%): 5 miliardi di ordini - V&A
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AperturaImprese Ven 10 febbraio 2023

Borsa, EuroGroup punta a Est per crescere. Portafoglio ordini a 5 miliardi

Il big mondiale dei rotori per l'auto elettrica EuroGroup Laminations ha debuttato in Borsa. Obiettivo: nuovi mercati Borsa, EuroGroup punta a Est per crescere. Portafoglio ordini a 5 miliardi
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

EuroGroup debutto stabile in Borsa

Crescita per linee esterne per rafforzare la leadership e un portafoglio ordini da 5 miliardi di euro nell’auto elettrica. Sono le strategie e i numeri di EuroGroup Laminations, numero uno al mondo nella produzione di rotori per le vetture green, che ha debuttato questa mattina a Piazza Affari. L’azione collocata a 5,5 euro, a metà della forchetta di prezzo stabilita, ha toccato un massimo a 5,8 euro per poi chiudere invariata.

A dare solidità alla quotazione, quest’anno la prima di peso internazionale a Piazza Affari, l’ingresso nel capitale in fase di collocamento di 140 investitori istituzionali italiani e stranieri che hanno sostituito in parte le sei famiglie fondatrici del gruppo, nato per fornire i suoi componenti ai frullatori e che via via si è ampliato al settore degli elettrodomestici bianchi, alle turbine eoliche e all’auto elettrica. “La svolta è avvenuta nel 2016 a causa della crisi che ha colpito l’automotive” ha ricordato l’a.d. di Eurogroup Laminations, Marco Arduini, a margine della cerimonia di avvio delle negoziazioni a Piazza Affari. “Da quel momento abbiamo accelerato decidendo di cavalcare la transizione energetica e adesso più del 50% delle auto green prodotte in Europa e negli Stati Uniti monta i nostri prodotti”.

Il flottante al 42,6% e ordini per 5 miliardi di euro

A seguito dell’Ipo il flottante di EuroGroup sarà al 42,6% e potrà salire al 46,8%. Il socio di riferimento è Ems, veicolo delle famiglie azioniste, mentre Tikehau Capital nel settembre 2020 aveva comprato il 30% del capitale e dopo l’Ipo manterrà circa l’8,5%. “Dall’investimento iniziale di Tikehau Capital, il portafoglio ordini di EuroGroup Laminations per il segmento dei veicoli elettrici e dell’automotive è cresciuto di oltre tre volte, passando da 1,5 miliardi a circa 5 miliardi, con ulteriori ordini in pipeline di 2,5 miliardi di euro in fase di negoziazione”, si legge in una nota del fondo. “In questo periodo anche l’Ebitda della società è più che triplicato”.

Transizione energetica è solo all’inizio

La transizione green però è solo all’inizio e “ci sarà ancora una grandissima richiesta di motori elettrici, una domanda che ci proietterà verso un salto di qualità e di dimensioni” ha continuato l’ad di EuroGroup.  La quotazione che porterà nelle casse della società oltre 400 milioni di euro, infatti, è lo strumento “per finanziare la crescita e accelerare sull’innovazione. Per questo stiamo considerando di aprire a nuovi mercati sempre più a Est ” ha confermato Arduini. Il gruppo ha già due stabilimenti in Cina che sono stati ampliati per poter sostenere il crescente  portafoglio ordini. “Stiamo anche considerando la crescita per linee esterne per entrare più velocemente in nuovi mercati anche se al momento non ci sono dossier aperti” ha confermato l’ad.

Fatturato consolidato di 900 milioni di euro

Intanto, il 2022 di EuroGroup si è chiuso un fatturato consolidato di oltre 900 milioni di euro e vendite per 840 milioni, con una crescita a doppia cifra e “anche il 2023 è un anno in crescita”. “Per noi l’auto elettrica resta il settore trainante con tassi di crescita annua del 25-30%, mentre per le turbine eoliche ci fermiamo al 6/10%”. E anche in futuro la vettura green la farà da padrone dato che “dai 7,5 milioni attuali si stima che nel 2028 arriveremo a 28 milioni e il taglio dei prezzi in atto, lanciato da produttori come Tesla e Ford, non faranno altro che accelerare questo trend, rendendo il prodotto più accessibile per tanti consumatori”.

Sul fronte dei dividendi, invece, il numero uno del gruppo ha detto che “non abbiamo una politica dei dividendi, il nostro focus è la crescita. Ma siamo un’azienda familiare che ha sempre sostenuto i suoi azionisti” ha garantito “però non c’è una politica dei dividendi”.

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