Coppini (B&C Speakers): "Con Eminence forti in Usa e Cina" - V&A
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ImpresePrimo piano Sab 16 settembre 2023

Coppini (B&C Speakers): "Con l'acquisizione di Eminence cresceremo in America e in Cina"

Il big italiano degli altoparlanti ha acquisito il concorrente americano e ora punta a rilanciare il marchio. Coppini (B&C Speakers): "Con l'acquisizione di Eminence cresceremo in America e in Cina"

A sei anni dall’acquisizione di Eighteen Sound, il gruppo toscano B&C Speakers è tornato sul mercato rilevando il concorrente americano Eminence Speaker per un controvalore di quasi 5 milioni di dollari. E così uno dei principali operatori a livello internazionale nel settore della progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione di trasduttori elettroacustici a uso professionale, quotato sul segmento Euronext Star Milan di Borsa Italiana, prosegue sulla via dell’internazionalizzazione dopo l’apertura di filiali distributive in America e Brasile.

Eminence Speaker, nata nel 1966, progetta e realizza trasduttori elettroacustici ad uso professionale destinati al mercato degli strumenti musicali (MI-Musical Instruments), dei sistemi di allarme e del car audio after market. “Negli ultimi anni abbiamo messo grande impegno nell’integrazione di Eighteen Sound, che è stata una vera palestra per noi e fonte di grande soddisfazione grazie al ritorno al profitto e alla crescita dei ricavi da 10 a 16 milioni di euro” sottolinea a Verità e Affari Lorenzo Coppini, ceo di B&C Speakers. “Però essendo localizzata a Reggio Emilia è stato facile. Ora invece cambia tutto”.

In che senso?
“Eminence è basata in Kentucky, nel profondo Sud americano, fattura 18-20 milioni di euro e quindi vale circa un quarto rispetto a B&C Speakers. Per questo il nostro approccio deve cambiare. Comunque una parte importante del management Usa resterà con noi e il vantaggio è che si tratta di un marchio molto rispettato in America e con una grande tradizione negli altoparlanti per amplificatori da chitarra”.

Che cosa vi aspettate dall’acquisizione?
“Di migliorare i numeri di Eminence sia attraverso il fenomeno del reshoring che tante aziende americane stanno operando a livello produttivo sia lavorando proprio sul tema del “patriottismo” del made in Usa”.

Eminence, però, ha uno stabilimento produttivo anche in Cina. Cosa ne farete?
“Il gruppo aveva aperto questo impianto per intercettare la domanda delle aziende statunitensi che producevano là per sfruttare i minori costi di
manodopera. Infatti, la produzione lì tuttora è la più profittevole. B&C Speakers, al contrario, non ha fabbriche in Asia, ma l’area costituisce per noi un mercato di sbocco pari al 15-20% del fatturato. Per questo, pur mantenendo la nostra immagine di prodotto di lusso, abbiamo deciso di realizzare un nuovo impianto in Cina per sostituire l’attuale obsoleto, dando continuità alla produzione di Eminence in loco, ma migliorando la qualità globale del servizio. In questo modo potremmo servire anche i nostri clienti cinesi che hanno bisogno di un altoparlante nella fascia entry level”.

Voi realizzate circa 1 milioni di altoparlanti l’anno, componenti che vendete ad altri produttori. In futuro pensate di aprire anche al mercato finale?
“Per ora posso dire che abbiamo in fase di “precottura” una serie di altri prodotti più mass market dove la localizzazione geografica in Asia ci darà un grande vantaggio”.

E’ appena uscita la vostra semestrale che chiude con ricavi in crescita del 29,8% a 48,54 milioni di euro e profitti quasi raddoppiati a 8,11 milioni. Cosa vi aspettate per l’intero anno?
“Come avevamo preannunciato il secondo semestre sarà un po’ più lento, dopo la fortissima ripartenza del post Covid nel 2022; le previsioni di chiusura del 2023 sono comunque positive ed in crescita rispetto al 2022. Considerando quanto importante è stato il volume di affari nel 2022 riteniamo non banale riuscire a conseguire un altro anno di crescita.”.

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