Eni ed Enel prime per ricavi, Poste al top per occupati e donne
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Imprese Mer 09 novembre 2022

Eni ed Enel prime per ricavi, Poste al top per occupati e donne

Eni ed Enel prime per ricavi, Poste al top per occupati e donne. Per Mediobanca il boom del gas ha favorito anche Edison e A2A Eni ed Enel prime per ricavi, Poste al top per occupati e donne CLAUDIO DESCALZI CEO ENI
Redazione Verità&Affari
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L’indagine di Mediobanca

Il boom dei prezzi di gas e petrolio, unito ai maggiori volumi di vendita, ha fatto da volano per i fatturati di Enel, Eni e Gse che si confermano sul podio tra le principali società italiane nel 2021. È quanto emerge dall’indagine dell’Area Studi Mediobanca che analizza i bilanci di 3.442 aziende italiane, suddivise in base al settore in cui operano. Il trend è proseguito anche nei primi nove mesi di quest’anno, con i due colossi dell’energia che hanno realizzato ricavi rispettivamente pari a 108 miliardi di euro (+84%) e 101 miliardi (+102,7%).

Lo studio evidenzia che, sempre grazie al balzo del prezzo delle commodities, Edison e A2A guadagnano ben sette posizioni, piazzandosi rispettivamente nona e decima con fatturati pari di 11,7 miliardi e 11,3 miliardi nel 2021. In netta crescita anche la società di raffinazione petrolifera Saras che guadagna otto posizioni con 8,6 miliardi mentre fanno il loro ingresso Kuwait Petroleum Italia ed Esso Italiana con vendite pari a 7,6 miliardi e 7,4 miliardi. Chiude in ventesima posizione la oil service Saipem con 6,9 miliardi. La prima e unica azienda della distribuzione fra le prime 20 è Superit, holding che controlla Esselunga, che occupa la quindicesima posizione con vendite pari a 8,5 miliardi.

Balzo dei profitti

In sintesi, delle top 20, nove sono società a controllo pubblico, cinque a controllo privato italiano e sei a controllo estero. Da uno sguardo alle aziende che hanno presentato i risultati dei nove mesi, emerge che Edison ha realizzato il balzo maggiore dei ricavi (+233,5%) rispetto al medesimo periodo riferito al 2021, seguita da Saras (+106,3%), Saipem (+46,1%) e Leonardo (+4%).

Sul fronte dei risultati netti, Eni è la regina degli utili, avendo chiuso il 2021 con 5,8 miliardi, dopo la perdita di 8,6 miliardi del 2020. Seguono Enel con 3,2 miliardi (+22,2%). Al primo posto delle perdite si trova, invece, Telecom con 8,7 miliardi.

Tutti alla poste

Il principale datore di lavoro è sempre Poste, con oltre 121.423 dipendenti tutti nazionali. Seguono Ferrovie dello Stato (72.900) e Telecom con poco più di 38.300 unità alla fine dello scorso anno. Lo studio sottolinea che Poste si contraddistingue anche per la presenza femminile tra gli occupati, il 53% del totale. Ma un’incidenza ancora più alta, pari al 90%, si trova in Calzedonia Holding (36.700 circa) e Almaviva al 63,2% (28.200 circa).

Non ci sono cambiamenti significativi rispetto alla precedente edizione, invece, nella classifica delle prime 20 banche italiane in base al totale attivo tangibile con Intesa Sanpaolo prima con 1.059,5 miliardi davanti a UniCredit (914,5 miliardi) e, a distanza più marcata, Cdp (412,9 miliardi).

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