Gdo, il piatto dei supermercati è diventato più povero
Secondo Mediobanca, fra il 2017 e il 2021, ai supermercati MD il primato per crescita delle vendite. Seguono Lidl Italia e Agorà
Fra pandemia e guerra scende la redditività
Discount e private label sono l’antidoto contro il caro prezzi. Lo certifica Mediobanca nella sua indagine sullo stato di salute della grande distribuzione italiana. Ma sul fronte aziendale si traducono in minori guadagni per i supermercati nonostante l’aumento delle vendite. E quindi nel rischio concreto che la flessione dei profitti spinga gli operatori a tagliare i costi, fra cui quello del lavoro. Questo sta accadendo in casa Carrefour, ma non solo. Tanto più che il settore è anche assediato da nuovi player nell’ecommerce.
“I dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite nel 2022 in aumento del 7,8% ma con un calo dei margini industriali del 6,2%” spiega lo studio di Piazzetta Cuccia. Analisi che ha riguardato i dati di 130 aziende nazionali e 31 maggiori player internazionali per il periodo 2017-2021.
L’inflazione mina la domanda
“Per la Gdo italiana è attesa invece una crescita delle vendite nel 2022 del 6,7% con l’ebit margin in calo all’1,4% dal 2,4% del 2021” si legge nel documento. “L’inflazione minaccia la tenuta della domanda, in calo del 6% a gennaio 2023, erodendo il potere di acquisto dei consumatori nonostante per il 2023 si preveda un ulteriore incremento delle vendite del 2,8%” precisa l’analisi.
Lo scenario è insomma complesso. Tanto più che la tecnologia avanza cambiando le carte in tavola. Come spiega Mediobanca, “prosegue la crescita del canale on-line (+10,5% sul 2021) ma comunque fermo intorno al 3% del fatturato complessivo”.
MD sul podio per le vendite
Secondo l’indagine, fra il 2017 e il 2021 MD è campione di crescita delle vendite con una cresciota del 9,7% medio annuo, seguita da Lidl Italia (+8%) e Agorà (+7,6%). Seguono il discount Eurospin (+6,9%), Conad (+6,7%) e Selex (+5,2%).
“Nell’ultimo anno sono Agorà ed Eurospin a realizzare le migliori performance (+7,7% in entrambi i casi), davanti a Lidl Italia (+6,7%) e Finiper Canova (Iper-Unes) (+6,6%)” precisa lo studio.A ridosso delle prime posizioni ci sono poi MD in progresso del 5,6% e Conad (+5,5%).
Quanto a redditività del capitale investito (Roi), è Eurospin in pole position con il 18,2%, seguita da MD (15,1%) e Lidl (11,3%). “Eurospin si afferma regina di utili cumulati tra il 2017 e il 2021: 1.286 milioni, superando Esselunga (1.195 milioni). A poca distanza VéGé a 1.078 milioni e Selex (1.056 milioni)” si legge nel testo.
Sistema Coop sotto pressione
Dall’analisi, infine, emerge che Carrefour ha cumulato perdite per 766 milioni, Coop per 410 milioni e Penny Market per 43 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2021 pari a 4.301 milioni, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3.921 milioni e Conad Nord Ovest a 2.671 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.349 milioni.
Il prestito soci del sistema Coop segna un’ulteriore decrescita dai 9,1 miliardi del 2017 agli 8 miliardi del 2021. Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 826 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 850 milioni.
I “campioni nascosti” per crescita e redditività
L’indagine punta poi l’attenzione su 25 imprese con fatturato suoeriore a 500 milioni come il gruppo Unicomm (2.413 milioni) o la Migross (509 milioni). In termini di guadagni, brilla Arena (Roi al 23,4% nel 2021), seguita da altri tredici gruppi con indici in doppia cifra.
“Il maggiore incremento di fatturato nel 2021 è stato realizzato da Abbi Holding (+34,1%), che distanzia i Supermercati Tosano Cerea, in crescita del 14,9%, la Mega Holding (Megamark), del 12,2%, e la Retail Evolution Holding (Iperal) dell’11,2%. In aggregato i venticinque operatori fatturano 26,7 miliardi, sono cresciuti nel 2021 del 4,1% e segnano un Roi medio del 7,6%” conclude l’analisi. Segno che le strutture più piccole tengono meglio il colpo della crisi.