Juventus, il Collegio di Garanzia contro la Corte Federale
Considerata la sanzione inflitta alla Juventus, il Collegio ritiene una nuova valutazione dell'accaduto da parte della Corte FederaleJuventus, Collegio Garanzia contro la sentenza della Corte Federale
La sentenza Corte Federale d’Appello della Figc sul caso Juventus, con cui si infliggeva una penalizzaizine di 15 punti in classifica, era “carente”. La ragione? Il problema sono le motivazioni in relazione alla pena inflitta ai nove amministratori senza deleghe operative, facendo cenno ad una generica “consapevolezza diffusa” del caA. E’ quanto emerge dalle 77 pagine scritte dal Collegio di Garanzia, con cui si è rinviato il fascicolo alla Corte federale per una nuova sentenza.
In buona sostanza, il Collegio ha riconosciuto che “è nelle prerogative dell’organo giudicante” quello di “irrogare una sanzione adeguata” e che la Juventus, in quanto società, risponde i sensi dell’articolo 6 del Regolamento di Giustizia della Figc per le azioni commesse dai suoi rappresentanti e dirigenti, accusati di violazione dell’articolo 4 sulla lealtà sportiva. E ha poi ritenuto che la sentenza sia “carente nella parte motivata” in cui si fa “riferimento ad una generica, ma indimostrata, consapevolezza diffusa, ovvero ad una asserita condivisione” da parte degli amministratori privi di deleghe operative, in relazione ai dettagli ed alle finalità delle operazioni sportive scrutinate.
Necessaria una nuova valutazione
E dal momento che la sanzione complessiva inflitta alla Juventus risulta determinata dalle accertate violazioni dei suoi amministratori, il venir meno della sanzioni su questi ultimi, per l’accertato vizio motivazionale, si riflette anche sulla sanzione complessiva e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale.
Il Collegio ha quindi rinviato alla Corte Federale per una nuova pronuncia, in cui dovrà riconsiderare la posizione dei dirigenti senza delega e l’entità della sanzione complessiva da comminare al club bianconero.
D’altro canto, il Collegio ha riconosciuto “l’esistenza di comportamenti non corretti sistematici e ripetuti” posti i essere dai dirigenti dlela Juventus, che sono “frutto di un disegno preordinato di alterazione delle operazioni di trasferimento, con chiari effetti anche sulla sua leale partecipazione alle competizioni sportive”.