Sentenza sul'Ilva, il Mise dovrà pagare gli ex commissari
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Imprese
Imprese Mer 23 novembre 2022

Sentenza sul'Ilva, il Mise dovrà pagare gli ex commissari

Piero Gnudi e Corrado Carrubba, ex commissari Ilva, vincono davanti Tar del Lazio che condanna il Mise a pagare. Sentenza sul'Ilva, il Mise dovrà pagare gli ex commissari ACCIAIERIE IMPIANTO SIDERURGICO SIDERURGIA ARCELOR MITTAL
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Il Mise deve pagare gli ex commissari

Piero Gnudi, professionista bolognese e Corrado Carrubba, ex commissari Ilva, vincono davanti Tar del Lazio (presidente Pierina Biancofiore, estensore Luca De Gennaro), che condanna il Mise «di provvedere sull’istanza di sollecito della parte ricorrente entro 30 giorni dalla data della comunicazione (o, se anteriore, della notificazione) della presente sentenza; condanna il Ministero resistente alla rifusione delle spese di lite in favore della parte ricorrente, liquidate in euro 1.500 oltre accessori di legge».

Questa sentenza costituirà il precedente sul quale molto probabilmente, Daniele Discepolo e Stefano Paleari, ex commissari Alitalia, faranno causa contro il Ministero di via Veneto per farsi riconoscere gli emolumenti dei loro incarichi. Stesso copione di Gnudi e Carrubba che avanzano cinque anni di emolumenti. Con loro era commissario anche Enrico Laghi che non ha intrapreso l’iniziativa giudiziari come ha fatto anche su Alitalia.

In amministrazione

Gnudi e Carrubba hanno investito il Tar «per l’accertamento dell’illegittimità del silenzio sino ad ora mantenuto e del conseguente obbligo del Ministro dello Sviluppo Economico di concludere il procedimento avente natura vincolata di accertamento e determinazione a saldo del compenso dovuto ai ricorrenti per l’attività da costoro espletata nella procedura di amministrazione straordinaria di ILVA e Società del Gruppo (Ilvaform, Taranto Energia, ISM, Tillet, Socova, PI tutte appartenenti al medesimo gruppo societario ILVA) così come da decreto di nomina del 21.05.2015, procedimento di determinazione del compenso dovuto per effetto della citata nomina e conseguente allo svolgimento dei compiti così come assegnati dal 21.5.2018 al 01.06.2019, giusto decreto di rinnovo dell’organo commissariale del 23.04.2019» si legge nella sentenza in possesso di Verità&Affari.

Il provvedimento del tribunale stabilisce «l’obbligo del Ministero dello Sviluppo Economico (Giancarlo Giorgetti, l’ultimo titolare, ndr) di completare l’accertamento dovuto con indicazione delle somme spettanti a saldo a ciascun Commissario a titolo di corrispettivo, e la determinazione delle somme per effetto dovute con condanna del Ministero dello Sviluppo Economico al relativo pagamento anche, se del caso, per il tramite dell’amministrazione competente, detratti gli acconti così come fino ad ora versati, oltre interessi e rivalutazione monetaria dal dovuto al saldo, nonostante l’inutile decorso del termine per provvedere, anche a seguito della reiterazione dell’istanza con atti del 30.05.2019 e, da ultimo, del 10.02.2021 e, per l’effetto, per il conseguente accertamento del diritto», prosegue il dispositivo.

La liquidazione

Ai ricorrenti viene riconosciuto il diritto «di ottenere la determinazione esatta del compenso maturato quale presupposto per la successiva e conseguente liquidazione del compenso nonché, in ogni caso, per l’accertamento del diritto a vedere concluso il procedimento ex art. 31, comma 3 e 117 CPA; e per la condanna dello stesso ex artt. 31 e 117 c.p.a. al compimento delle attività a tutt’oggi inevase e, in particolare, alla determinazione del compenso maturato e la successiva liquidazione; nonché per quanto occorrer possa e per quanto di ragione e di interesse per l’annullamento di ogni ed eventuale atto emanato anche allo stato ignoto».

Condividi articolo