Nautica in crescita: grazie al Covid, Italia prima nei superyacht
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ImpresePrimo piano Lun 03 aprile 2023

Nautica, grazie al Covid, Italia ancora prima nei superyacht

In Italia il valore della produzione di unità da diporto si è attestato a 3,6 miliardi di euro nel 2021 (+34% rispetto al 2020) Nautica, grazie al Covid, Italia ancora prima nei superyacht yacht
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Gli yacht italiani primeggiano sul mercato internazionale

Il lusso italiano vince nel mondo anche nell’esclusivo settore dei superyacht. Imbarcazioni dal design e dagli interni sofisticati lunghi almeno 30 metri e dal costo di svariati milioni di euro. In questo segmento piccolo di dimensione ma dai fatturati notevoli i cantieri italiani hanno confermato la leadership, battendo gli Stati Uniti, con il 49% degli ordini globali. Questo è quanto emerge dal report di Deloitte per Confindustria Nautica “The state of the art of the global yachting market” che ha riunito in un convegno alcuni rappresentanti del settore.

“Sembra un paradosso – ha spiegato Carla De Maria del cantiere San Lorenzo – ma con il Covid i ricchi sono diventati ancora più ricchi e hanno investito in imbarcazioni di lusso per passare le vacanze con amici e famiglia. Del resto grazie alla possibilità di essere sempre connessi queste barche, che prima venivano usate poco, oggi sono diventate dei veri e propri uffici galleggianti dove passare lunghi periodi”.

In Italia il valore della produzione di unità da diporto si è attestato a 3,6 miliardi di euro nel 2021 (+34% rispetto al 2020). Mentre le previsioni di chiusura per la produzione di nuove unità da diporto in Italia per il 2022 sono comprese tra il 15-20% rispetto all’anno precedente. Il contributo del settore al pil nazionale è pari 2,9 per mille un dato che conferma la crescente importanza e competitività dell’industria nautica italiana e la forte fase espansiva dell’intero comparto.

La nautica resta uno dei settori trainanti per l’Italia

«La nautica da diporto italiana si distingue come uno dei settori trainanti del Made in Italy- ha detto Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica- Fra le economie del mare, è il comparto che nel 2021 è cresciuto più di tutti gli altri, con il migliore incremento di fatturato di sempre (+31%), registrando il record storico di export e un aumento del 10% degli addetti diretti. Il vento in poppa è soffiato anche nel 2022 e continua tuttora, soprattutto grazie all’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica e all’abilità dei nostri imprenditori».

Il settore, soprattutto nella componentistica, in Italia è ancora molto frammentato con 18mila imprese e circa 190mila addetti . Da sottolineare però  che negli ultimi due anni ci sono state oltre 300 operazioni di M&A realizzate nel settore della nautica da diporto a livello globale, il 50% delle quali sono focalizzate sulla componentistica.

Mancano gli addetti

Tra le criticità lamentate dagli imprenditori la mancanza di personale qualificato a anche di giovani disposti a seguire i corsi delle diverse “Academy” organizzate dai principali cantieri nautici che hanno garantito a chi li ha seguiti, contratti di lavoro a tempo indeterminato. Tra le opportunità c’è la crescita nei mercati asiatici, soprattutto in Cina, dove il superyacht potrebbe essere il nuovo status symbol per i miliardari di più giovane età.

I dati di mercato

Il mercato globale delle nuove costruzioni è rappresentato principalmente da imbarcazioni a motore (circa il 90%) e, dal punto di vista territoriale, da Nord America ed Europa (circa il 70%). Nel 2021, Il settore dei superyacht ha registrato la consegna di 160 unità sopra i 30 metri e un portafoglio ordini di 509 unità per un valore complessivo stimato a 14,4 miliardi di euro. Rispetto al mercato globale, i cantieri italiani si concentrano principalmente sulla produzione e sulla vendita di imbarcazioni di grandi dimensioni: sono leader nella produzione di yacht da 30-60 metri, detenendo un posizionamento sui superyacht  di lunghezza media pari a 43 metri.

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