Offerta da 17 milioni per Bio-on, l'azienda che valeva un miliardo
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Imprese Mer 16 novembre 2022

Offerta da 17 milioni per Bio-on, l'azienda che valeva un miliardo

Mettendo 16,54 milioni sul piatto, l'azienda piemontese Maip Compounding si è assicurata Bio-on, l'ex gioiellino bolognese di bioplastiche Offerta da 17 milioni per Bio-on, l'azienda che valeva un miliardo STABILIMENTO BIO-ON BIO ONPRODUZIONE PHA PHASPOLIIDROSSIALCANOATIPOLIMERI POLIESTERI TERMOPLASTICI SINTETIZZATI
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

L’offerta per l’acquisto di Bio-on

Sono serviti sette tentativi d’asta andati a vuoto prima che arrivasse l’offerta buona. Mettendo 16,54 milioni sul piatto, l’azienda piemontese Maip Compounding si è assicurata Bio-on. Parliamo dell’ex gioiellino bolognese di bioplastiche che a fine 2019 era arrivata a valere un miliardo. La proposta è stata valutata positivamente dai curatori fallimentari e dal comitato ristretto e ora dovrà essere votata dall’insieme dei creditori entro il 7 dicembre. L’offerta copre l’acquisto integrale della società, il pagamento dei creditori privilegiati e di una quota dell’8,5% dei creditori chirografari, metà in denaro e metà in strumenti finanziari. Maip ha chiamato il progetto “Fenice spa”.

Il futuro 

L’obiettivo del gruppo è quello di tornare all’utile entro tre anni. La nuova società sarà guidata dall’amministratore delegato del gruppo Eligio Martini, avrà sede a Torino e un capitale sociale di 15 milioni. Maip si occupa di compound plastici, ossia delle formulazioni attraverso la miscela di diversi polimeri, che invece sono il prodotto di Bio-on. In effetti nel settore c’è una tendenza all’integrazione verticale, per cui chi fa polimerizzazione guarda a chi fa compound e viceversa. Venerdì, intanto, comincia il processo per nove persone, tra cui il fondatore ed ex presidente Marco Astorri, accusate a vario titolo di bancarotta, manipolazione del mercato e tentato accesso abusivo al credito nell’ambito del fallimento dell’azienda.

La storia 

Ma cosa era successo? Partita 15 anni fa Bio-on si è subito focalizzata nella ricerca applicata sulla bioplastica per poi commercializzare i suoi brevetti con altre imprese. Esempi? Sviluppa tecnologie per produrre Pha dagli e per sostituire le plastiche in agricoltura o nella  cosmesi. Dopo il grande successo coinciso con aziende molto note – dalla Kartell negli arredi a Unilever in campo cosmetico – arriva la doccia fredda.

A luglio 2019, un rapporto del fondo Usa Quintessential accusa Bio-on di essere una grande bolla che si basava su fatturato e crediti “simulati”. In buona sostanza Bio-on – sottolinea il fondo – non ha ancora prodotto né venduto nulla. Da lì, il passo verso l’inferno è stato brevissimo. A dicembre del 2020, infatti, il tribunale di Bologna ne dichiara il fallimento.

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