Le offerte per Ita non cambiano, su cosa si giocherà la partita
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Imprese Sab 20 agosto 2022

Le offerte per Ita non cambiano, su cosa si giocherà la partita

Più passano le ore e più emergono dettagli nuovi sulle offerte definitive per Ita che arriveranno sul tavolo del Mef il 22 di agosto. Le offerte per Ita non cambiano, su cosa si giocherà la partita FABIO LAZZERINI ITA AIRWAYS
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Le offerte economiche per Ita

Più passano le ore e più emergono dettagli nuovi sulle offerte definitive per Ita che arriveranno sul tavolo del Mef il 22 di agosto. Le proposte economiche delle due cordate concorrenti, Msc-Lufthansa da un lato e il fondo americano Certares supportato da Air France-Klm e Delta Air Lines dall’altro non dovrebbero cambiare. Sembra che il private equity Usa sia orientato a confermare i circa 650 milioni di cui si parla da tempo per una quota leggermente inferiore al 60% del gruppo, lasciando invece al Tesoro qualcosa in più del 40%, mentre il consorzio guidato da Aponte resta fermo sulla cifra di 850 milioni per l’80% della compagnia, con un 20% che invece dovrebbe restare in mano al Mef.

Detto che secondo la maggior parti delle fonti interpellate la decisione del governo Draghi dovrebbe convergere verso Msc, vanno segnalati altri due elementi che potrebbero cambiare o comunque condizionare l’esito finale della partita: il ruolo futuro del governo e la grande incognita delle elezioni.

Governance di Ita

Più che sulla percentuale, infatti, le attenzioni del Tesoro – sia questo che quello che verrà – sono concentrate sulla governance. Al di là dei posti riservati nel consiglio di amministrazione, sia questo che ancor di più il futuro esecutivo, valuteranno i poteri riservati per i prossimi tre anni al Tesoro. I governi vogliono avere l’ultima parola o almeno chiede la garanzia di poter condividere le scelte della società su due punti fondamentali: l’occupazione e le decisioni strategiche, a partire dagli hub per arrivare alle rotte e alle scelte commerciali.  E quindi veniamo al secondo punto: cosa succederà dopo il voto?

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