Udienza sul caso Rcs-Blackstone, ancora in bilico il futuro del Corriere
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Imprese Gio 26 maggio 2022

Udienza sul caso Rcs-Blackstone, ancora in bilico il futuro del Corriere

Bisognerà aspettare il prossimo 27 luglio per la nuova puntata della telenovelas Blackstone-Rcs, la vertenza sull’immobile di via Solferino. Udienza sul caso Rcs-Blackstone, ancora in bilico il futuro del Corriere URBANO CAIRO PRESIDENTE RCS MEDIA GROUP
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Rinviata l’udienza sul caso Rcs-Blackstone

Bisognerà aspettare il prossimo 27 luglio per la nuova puntata della telenovelas Blackstone-Rcs, la vertenza sull’immobile di via Solferino che da circa otto anni sta facendo il giro del mondo. È stata rinviata l’udienza di New York, che potrebbe segnare il futuro della più grande società editrice del Paese. La giudice Andrea Masley sarà chiamata a definire la questione della sua competenza territoriale: dovrà quindi dire se è davvero la Corte della Grande Mela quella deputata a dare una risposta alla richiesta di risarcimento danni da 600 milioni avanzata dal colosso degli investimenti Usa, 300 milioni per Rcs e altri 300 per Cairo.

È una questione cruciale. Se la causa dovesse restare sul suolo americano oltre a velocizzarsi i tempi della sentenza, aumenterebbero anche le possibilità che le richieste di Blackstone possano essere accolte. Anche se si trattasse di un risarcimento parziale sarebbe un colpo durissimo per i bilanci di Rcs e Cairo. In caso contrario non è detto che il fondo ripresenti la richiesta in un altro foro. Per capire l’impatto basta ricordare che Rcs che edita il Corriere della Sera ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita a 846 milioni, un Editda da 144 milioni e utili più che raddoppiati, a quota 72 milioni. Insomma, la zavorra sui conti di una sentenza sfavorevole sarebbe notevole. Anche se la situazione è assolutamente fluida. Il giudice Masley potrebbe, infatti, stabilire che quello di New York non è il foro competente o procedere a un nuovo rinvio, ipotesi che nelle ultime ore ha preso piede. Anche perché la causa americana procede in parallelo con quella italiana dove si è in attesa dell’esito della Corte d’appello di Milano.

La vicenda Blackstone-Rcs

E a questo punto vale la pena fare un passo indietro. Tutto parte nel 2014 quando il fondo Blackstone Real Estate rileva da Rcs i famosi immobili di via Solferino per circa 120 milioni di euro e la casa editrice si impegna a versare un canone di affitto da 11 milioni. Sono nella sostanza gli uffici dove ci sono ancora oggi le redazioni di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Nel 2016 al timone di Rcs arriva Urbano Cairo che oltre a razionalizzare i costi apre subito un’istruttoria sul caso sostenendo che il valore del palazzo fosse decisamente più alto. La vertenza blocca il passaggio degli immobili da Blackstone ad Allianz che era pronta a mettere sul piatto poco meno di 250 milioni. E qui la situazione si complica. Il fondo Usa chiede un risarcimento di 600 milioni di dollari per l’affare sfumato e apre la questione della competenza su New York che potrebbe essere risolta il prossimo 27 luglio, mentre a Milano la Camera arbitrale respinge le richieste di risarcimento di Cairo sul prezzo pagato da Blackstone, stabilendo che nel comportamento del fondo non ci fosse nulla che apparisse «indiscutibilmente contrario ai doveri di correttezza e buona fede».

Cairo ricorre in appello ed è talmente tanto convinto di non dover pagare nessuna penale che, consigliato dai suoi legali, in bilancio non ha disposto accantonamenti. Così come Blackstone che a fare un passo indietro non pensa minimamente. Dietro le quinte si muovono gli sherpa nel tentativo di trovare dei compromessi. Che, fino a quando le posizioni resteranno così distanti, sembrano improbabili.

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