Sicily by Car in Borsa, Dragotto: "Porto il nostro modello in Europa"
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AperturaImprese Dom 21 maggio 2023

Sicily by Car in Borsa, Dragotto: "Porto il nostro modello in Europa"

A 85 anni Tommaso Dragotto, fondatore di Sicily by Car è l'emblema di come un imprenditore che ama la sua azienda non debba mai fermarsi. Sicily by Car in Borsa, Dragotto: "Porto il nostro modello in Europa" TOMMASO DRAGOTTO SICILY BY CAR SPA
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Il suo è ormai un volto familiare per chi prende l’aereo. Con quel sorriso da cherubino, che abbraccia, ogni volta, l’ultimo modello della sua nutrita flotta di auto. “C’è chi parte e chi non si è mai fermato”, dice lo slogan di una delle sue ultime pubblicità sui cartelloni. E a 85 anni Tommaso Dragotto, fondatore di Sicily by Car, l’unica società di autonoleggio a capitale italiano, è praticamente l’emblema di come un imprenditore, che ama la sua azienda, non debba mai fermarsi.

L’altro giorno ha messo a segno il colpo forse più importante della sua lunga carriera nel settore. L’accordo con la Spac Industrial Stars of Italy 4 di Giovanni Cavallini (ex Interpump Group) e Attilio Arietti (fondatore di Oaklins Italy), che lo porterà entro luglio in Borsa. Un’operazione da 100 milioni di euro, parte tramite la cessione di circa il 30% delle quote e parte tramite aumento di capitale, per una valorizzazione dell’equity di 298,3 milioni. Tecnicamente si tratta di una business combination e non di una fusione, come avviene in genere, quella tra la Spac e Sicily by Car. Una procedura che la rende, nell’impostazione, innovativa e che garantirà la valorizzazione dell’investimento ai soci.

Verso la Borsa

La famiglia Dragotto, che ha creduto nel business dell’autonoleggio dal 1963, facendone un colosso che oggi fattura 160,9 milioni con 55 uffici e oltre 550mila noleggi all’anno, manterrà, però, sempre saldamente la maggioranza del gruppo. “Le imprese sono come figli e quando ne fai nascere una non ci sono soldi che tengano”, chiarisce il fondatore. Una crescita costante quella che ha registrato questa realtà nata a Palermo, che ha mantenuto fieramente la sua identità nel nome. E che ha scelto da subito come motore gli aeroporti italiani e le città turistiche.

L’ingresso in Borsa gli permetterà ora di ingranare la marcia dell’espansione in Europa. Un piano già iniziato, a dire il vero, con la controllata albanese Sicily by Car Autoeuropa Sh.p.k. e con lo sviluppo degli accordi a Malta, Francia, Austria, Polonia e Montenegro. “Quello che cercheranno di fare è proprio esportare il modello che abbiamo creato con Sicily by Car all’estero – prosegue Dragotto -. Non accade spesso che una compagnia nazionale riesca a raggiungere un livello europeo, ma conto, nell’arco di un quinquennio, di creare una rete d’autonoleggio, che possa diventare anche un motivo d’orgoglio per l’Italia”. 

La crescita all’estero

Il nome all’estero avrà una piccola variante, ma non cambierà, comunque, l’impostazione. E soprattutto l’efficienza logistica maturata, che ha consentito all’azienda di ottenere un fatturato e un revenue-per-day superiori alla media del mercato, in un settore tradizionalmente ostico come quello dell’autonoleggio. “Le marginalità esistono anche in questo settore e Sicily by Car lo dimostra – continua il fondatore -. Occorre, però, grande attenzione nella gestione. Chiaro che poi molto dipende da quello che accade sul mercato e la pandemia ce l’ha insegnato”.

Ma, a prescindere dalle crisi del mercato, la vera chiave del successo, e lo dimostra una volta di più l’esempio di Dragotto, è la determinazione. “Ho sempre creduto in quello che facevo e sapevo che sarei riuscito a realizzare il mio progetto. Il sogno che avevo fin da ragazzino – dice -. L’altra sera ho finito in ufficio a mezzanotte con le segretarie e i miei collaboratori. Alle 7 di mattina ero già in piscina e poi di nuovo in ufficio”. 

 

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