Le lotterie di Sisal arrivano in Tunisia e ora puntano al Sud Africa
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Imprese Lun 26 settembre 2022

Le lotterie di Sisal arrivano in Tunisia e ora puntano al Sud Africa

Il piano di Sisal L’anno della svolta è stato il 2018, quando è partito il processo di internazionalizzazione del gruppo. Prima la licenza per le lotterie in Marocco – gennaio del 2019 -, quindi quella on line in Spagna – luglio dello stesso anno – infine la licenza per la gestione... Le lotterie di Sisal arrivano in Tunisia e ora puntano al Sud Africa
Redazione Verità&Affari
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Il piano di Sisal

L’anno della svolta è stato il 2018, quando è partito il processo di internazionalizzazione del gruppo. Prima la licenza per le lotterie in Marocco – gennaio del 2019 -, quindi quella on line in Spagna – luglio dello stesso anno – infine la licenza per la gestione delle lotterie in Turchia nell’agosto del 2020. Un quadro che aiuta meglio a chiarire anche la portata dell’ultima operazione, quella che ha consentito allo storico gruppo italiano Sisal che opera da oltre 70 anni nelle attività di giochi e servizi di pagamento ad aggiudicarsi la gara per la gestione degli stessi servizi anche in Tunisia.

L’operazione gestita da Promosport, l’amministrazione delle scommesse sportive sotto il Ministero della Gioventù e Sport, permetterà a Sisal di gestire e sviluppare un portafoglio prodotti completo, composto da sport betting, giochi numerici, lotterie istantanee e giochi online, per una durata complessiva di 10 anni. Sisal arriverà in Tunisia con circa mille punti vendita già a partire dal prossimo gennaio 2023. Il nome della società locale è ancora in via di definizione, ma si tratta di un mercato potenziale che ha un valore di circa 50 milioni di euro l’anno.

La strategia

«Questo risultato ci rende molto soddisfatti perché la gara in Tunisia ha attirato l’attenzione dei più importanti player internazionali, con cui siamo stati in competizione nelle diverse fasi – commentata Marco Caccavale, International managing director di Sisal -. La vittoria in Tunisia per noi è strategica perché completa il nostro percorso di crescita in un’area importante e con considerevoli prospettive di sviluppo in futuro e allo stesso tempo certifica la leadership e il know how di Sisal a livello internazionale».

Il prossimo passo

Ma la strategia di espansione all’estero non è finita ed è stata bloccata in questi anni solo dalla pandemia. Con il ritorno alla normalità la caccia ai Paesi più “redditizi” è ripartita. Perché certo, l’on line, ha un ruolo fondamentale per tutto il comparto giochi e scommesse, ma i presidi sul territorio restano altrettanto fondamentali. «Continueremo il nostro programma di espansione – ha sottolineato ancora Caccavale -, monitoriamo costantemente tutti i Paesi in cui ci sono concessioni in scadenza o gare in arrivo, perché siamo specializzati proprio in questo segmento. Ad esempio, a breve è atteso un bando in Sud Africa e stiamo valutando se prendervi parte. Guardiamo a tutto il mondo».

Non va dimenticato, per dire, che non molti mesi fa Sisal aveva lanciato anche la sfida alla National Lottery nel Regno Unito. La società di giochi e scommesse, oggi controllata da Flutter Entertainment, durante la gestione Cvc aveva partecipato alla gara indetta dal governo inglese attraverso la Gambling Commission per una delle più importanti e prestigiose lotterie del mondo. Nel corso dei suoi 25 anni di storia, la National Lottery è diventata una vera e propria istituzione nazionale anche grazie alla forte componente sociale, dal momento che il ricavato delle lotterie è destinato a supportare progetti a beneficio della collettività. Dalla sua fondazione la National Lottery ha contribuito con oltre 42 miliardi di sterline a supportare oltre 625 mila iniziative benefiche.

Sisal in quell’occasione era stata affiancata da Barnardo’s, l’ente di beneficenza fondato da Thomas John Barnardo nel 1866 per prendersi cura dei bambini vulnerabili che oggi è una delle charity più prestigiose e riconosciute nel Regno Unito. Alla fine l’operazione non era andata in porto, ma il tentativo la dice lunga anche sulle intenzioni future del gruppo. Che nel passaggio dal fondo di private equity Cvc a Flutter Entertainment (operazione chiusa a fine 2021 per 1,913 miliardi di euro) non sembra aver minimamente cambiato strategia.

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