Technoprobe, la scalata del gruppo brianzolo che testa i chip ai big
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Imprese
Imprese Mar 01 novembre 2022

Technoprobe, la scalata del gruppo brianzolo che testa i chip ai big

Technoprobe, il gruppo brianzolo opera nell’ambito del testing dei microchip leader nel settore dei semiconduttori e della microelettronica. Technoprobe, la scalata del gruppo brianzolo che testa i chip ai big
Tobia De Stefano
di 
Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

La storia di Technoprobe

L’ultima novità è l’apertura di una sede in Sicilia nell’Etna Valley di Catania. Cinquecento metri quadrati, 50 postazioni di lavoro pronte a diventare 100, un laboratorio per la ricerca e l’obiettivo di creare un nuovo Design Center per potenziare le attività dei team che progettano le soluzioni tecnologiche dell’azienda. Uno step, uno dei tanti, che ha portato Technoprobe, il gruppo brianzolo che opera nell’ambito del testing dei microchip a diventare leader mondiale nel settore dei semiconduttori e della microelettronica.

A oggi le sedi nel mondo sono 14 e e lavoratori in Italia 1.600. Si parte dal quartier generale da 20 mila metri quadrati di Cernusco Lombardone (LC) e si arriva prima agli altri due stabilimenti nazionali, Agrate e Osnago (LC) e poi agli altri siti a livello mondiale distribuite tra Europa, Asia (Taiwan, Corea del Sud, Cina e Singapore) e Stati Uniti. Solo negli ultimi due anni il numero dei dipendenti è più che triplicato e il fatturato è raddoppiato.

I segreti del successo? A parte tutti i bei discorsi che si possono fare sugli investimenti in ricerca e sviluppo, l’apertura di nuove sedi, l’internazionalizzazione, le assunzioni ecc ecc, la verità è che sono due gli ingredienti in assenza dei quali il piatto sarebbe risultato insapore, Da un lato la particolarità del business: nata nel 1996 da un’idea imprenditoriale del suo fondatore Giuseppe Crippa, Technoprobe è l’unico produttore italiano di Probe Card. Si tratta di dispositivi ad alta tecnologia – fatti su misura sullo specifico chip – che consentono di testare il funzionamento dei chip durante il loro processo di costruzione.

Intuizione

Insomma, l’intuizione di specializzarsi in una fase della vita di un prodotto, quella del testing, della prova, che soprattutto per dispositivi delicati e ad alto livello tecnologico come i chip è fondamentale. E che prodotto. I semiconduttori, uno dei gli elementi principali nel campo dell’elettronica moderna, sicuramente degli elementi indispensabili per la realizzazione dei microprocessori, che per esempio sono fondamentali per il funzionamento delle auto moderne. Ma non solo. Perché rivestono un ruolo determinante anche nell’industria dei computer, degli smartphone, del 5G, dell’Internet of Things e della domotica. Senza dimenticare che la vita di una Probe Card è legata ad uno specifico chip e nessuna parte della carta può essere riutilizzata successivamente.

Poi c’è il ruolo avuto da Intel e dagli altri grandi produttori di chip a livello mondiale. Ruolo fondamentale tant’è che nel 2020 Technoprobe ha ricevuto il premio “Best supplier” (miglior fornitore) sia da Tmsc che da Intel, mentre pochi mesi fa la stessa Intel le ha riconosciuto – unica società in Italia e in compagnia di altre 26 nel mondo – il prestigioso “EPIC Distinguished Supplier Award assegnato”. «Grazie alla sua dedizione all’eccellenza, alla partnership, all’inclusione e al miglioramento continuo della qualità, Technoprobe ha raggiunto un livello di prestazioni che supera costantemente le aspettative di Intel», si legge nel comunicato.

L’EPIC Distinguished Supplier Awardè il secondo riconoscimento più alto che un fornitore possa avere e rappresenta una consacrazione delle qualità delle prestazioni in tutti gli ambiti di performance. Poco prima, febbraio del 2022 era arrivata la quotazione in Borsa con l’obiettivo di aumentare gli investimenti rispetto ai 100milioni di dollari già investiti in sviluppo nel 2021 e ai 200 milioni dell’ultimo triennio. Una sfida ambiziosa per il gruppo di manager di prima fila che parte dal ceo Stefano Felici e arriva fino al general manager Roberto Crippa, il presidente del CdA Cristiano Crippa e uk fondatore e presidente onorario Giuseppe Crippa, che nel 1995 ha fondato l’azienda di famiglia insieme alla moglie Mariarosa Lavelli nel box sotto casa.

Accordo integrativo

Quando gli affari funzionano, il resto va da sè. Il nuovo accordo integrativo – datato luglio 2022 – prevede svolte importanti sia sul lato dell’organizzazione del lavoro che sulla retribuzione. In un settore iper-competitivo come quello dei semiconduttori garantisce che alcuni reparti diano una copertura produttiva a ciclo continuo, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con una riduzione dell’orario di lavoro. Alla fine i dipendenti coinvolti lavoreranno 136 ore annue in meno.

L’accordo prevede che Technoprobe garantisca la piena retribuzione e l’intera maturazione di tutti gli istituti contrattuali connessi (ferie, tredicesima ecc.). Così le maggiorazioni previste determinano un importante aumento della retribuzione nell’ordine di migliaia di euro all’anno. Non solo. Perché poi ci sono i premi. Il valore del premio di risultato per gli anni 2022 e 2023 avrà inoltre un significativo aumento e potrà superare i 5mila euro.

Sempre nell’integrativo poi, vengono messe nero su bianco le assunzioni a tempo indeterminato di almeno 150 lavoratori entro il 31 maggio 2023 e la stabilizzazione dei precari che viene resa strutturale con l’introduzione dell’obbligo di assunzione a tempo indeterminato dopo 12 mesi di contratto in somministrazione o contratto a termine. Ma secondo il fondatore e i vertici dell’azienda, che non senza un po’ di enfasi sono stati definiti “gli Steve Jobs” della Brianza, il meglio deve ancora venire.

Condividi articolo