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ImpresePrimo piano Mer 11 gennaio 2023

Tlc, il debito schiaccia il big delle torri Cellnex e l'ad Martinez si dimette

Il debito da 17 miliardi schiaccia il big spagnolo delle torri Cellnex partecipato dai Benetton e l'ad Martinez si dimette Tlc, il debito schiaccia il big delle torri Cellnex e l'ad Martinez si dimette
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Il debito schiaccia il big delle torri Cellnex

Cellnex, il big spagnolo delle torri di trasmissione partecipato all’8,2% dalla holding della famiglia Benetton Edizione, perde il suo ceo Tobias Martinez che ha dato le dimissioni questa mattina. L’uscita di scena, che sarà ufficiale il prossimo 3 giugno, è legata a un netto cambio di strategia del gruppo schiacciato da 17 miliardi di euro di indebitamento. Negli otto anni di gestione Martinez, entrato al momento del collocamento sulla Borsa spagnola nel 2015, il gruppo ha subito una profonda trasformazione: da 7.500 torri di telecomunicazioni in un solo paese si è passati a 138 mila in 12 paesi, servendo 15 anchor tenant. Un’espansione finanziata grazie all’iniezione di 14,7 miliardi di euro di capitale in quattro tranche tra il 2019 e il 2021.

Obiettivo: raggiungere l’investment grade

Ora, però, il brusco innalzamento dei tassi d’interesse rischia di affossare il gigante delle torri europeo. “L’attuale contesto economico e finanziario ci richiede di aprire un nuovo capitolo nella storia di Cellnex” ha dichiarato il ceo. “Una nuova tappa basata sulla massimizzazione della crescita organica, sul consolidamento del progetto industriale nei paesi in cui operiamo oggi e sulla focalizzazione sulla gestione del bilancio per raggiungere l’obiettivo dell’investment grade. Tutti questi fattori mi hanno portato a valutare la necessità che questa fase dell’evoluzione di Cellnex sia guidata da una persona con un orizzonte temporale che si estenda oltre dicembre 2024, data in cui scade il mio contratto”.

Crescita vorticosa delle acquisizioni

La crescita vorticosa di questi anni ha portato a una forte crescita dei risultati: nel terzo trimestre 2022, infatti, la società spagnola ha messo a segno ricavi pari a 2,572 miliardi di euro (+46%), mentre l’Ebitda rettificato è cresciuto a 1,937 miliardi di euro (+45%) grazie alla crescita organica e al consolidamento delle diverse acquisizioni effettuate nel 2021 e l’utile operativo è balzato a 137 milioni, da 117 milioni. Insieme ai conti era arrivata anche la conferma l’acquisizione delle attività delle torri di telecomunicazioni di CK Hutchison nel Regno Unito. Ma i dolori vengono dal debito. Uno dei bond più rilevanti, il callable da 1,5 miliardi di euro con scadenza 20 novembre 2030, vede il prezzo viaggiare a 75,92, il rendimento è del 4,84% con uno spread di 230 punti base circa. Il rating medio sul debito calcolato dal terminale Bloomberg è BB+.

Debito considerato speculativo da S&P

A novembre, Cellnex (il cui titolo perde l’1,38% a 32,15 euro) aveva anticipato di volersi concentrare sul raggiungimento del rating investment grade, ripensando così la strategia dopo anni di crescita alimentata da fusioni e acquisizioni. La media BB+ sul debito è sotto di un livello (per lo standard di S&P Global). In precedenza, il gruppo non riteneva un problema avere un debito definito speculativo o junk (spazzatura). Ora, invece, mira a raggiungere un rating investment grade da S&P, mantenendo quello che ha con Fitch.

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