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ApprofondimentiImprese Mar 21 marzo 2023

Tutti pazzi per la crema d'arachidi. E Fiorentini realizza un impianto da 5 milioni per produrla a Torino

Il gruppo torinese Fiorentini ha aperto un impianto che produce crema d'arachidi salutare. E sono già leader di mercato Tutti pazzi per la crema d'arachidi. E Fiorentini realizza un impianto da 5 milioni per produrla a Torino La famiglia Fiorentini
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Tutti pazzi per la crema d’arachidi

Il boom dei cibi proteici ha sdoganato anche in Italia la crema d’arachidi. Vista da molti come “un’americanata” piena di calorie vuote, in realtà, è consigliata da molti nutrizionisti come componente ideale per l’alimentazione, perché ricca di grassi insaturi che danno energia senza appesantire. Una moda sana su cui ha puntato il gruppo torinese Fiorentini. Nel segno dell’innovazione, con un investimento di 5 milioni di euro, l’azienda specializzata nella produzione di gallette e snack salutistici, ha riaperto la sede di Torino grazie a una nuova linea produttiva interamente dedicata al peanut butter, la crema di arachidi, strategica per una crescita ulteriore dell’azienda, che nel 2022 ha superato il traguardo dei 100 milioni di fatturato.

Fiorentini, la prima azienda a importare la crema d’arachidi

L’incontro tra Fiorentini e la crema d’arachidi inizia più di vent’anni fa. Fiorentini è stata la prima azienda a importare in Italia il peanut butter sin dai tempi in cui era una referenza di nicchia, relegata sullo scaffale dei prodotti etnici. Poi, dal 2018 ha iniziato la vendita della crema d’arachidi a proprio marchio, proponendolo come prodotto a valenza salutistica, mentre dallo scorso anno è partita la produzione a Torino, in un impianto modernissimo capace di produrre 10.400 tonnellate di pasta di arachidi e di confezionare circa 31,3 milioni di vasi da 350 grammi.

“La nostra crema non è un’americanata” racconta a Verità e Affari il numero uno del gruppo torinese Roberto Fiorentini. “La nostra è crema di arachidi salutare – non burro – e ha una ricetta diversa da quella statunitense. Ne realizziamo 4 tipi: una 100% arachidi, una 93%  arachidi e olio di girasole, un’altra con granella di arachidi e la quarta, realizzata solo per le private label della gdo, che invece ha zucchero e grassi idrogenati come quella americana”.

I pionieri della crema d’arachidi

“Siamo i pionieri di questo prodotto salutare, in quanto siamo partiti 5 anni fa con una ricetta nuova apprezzata dal mercato. Abbiamo fiutato le nuove tendenze, eliminando zuccheri e grassi idrogenati. Inizialmente il prodotto non era stato capito, ma poi il suo gusto ha incontrato molto quello del consumatore e ora è il nostro secondo prodotto dopo le gallette” gli fa eco la figlia Simona Fiorentini, sales & marketing manager e che con la sorella Fabrizia rappresenta la quarta generazione. Con il 39% delle quote a valore e il 43% a volume, oggi Fiorentini è leader del mercato della categoria peanut butter, comparto che sta continuando a crescere e solo nel 2022 ha registrato un +40% rispetto all’anno precedente.

Un secolo di storia a Torino

Fiorentini è un gruppo storico, con un secolo di storia alle spalle. Ma è solo nel 2002 che l’azienda decide di affiancare alla distribuzione delle delicatessen alimentari anche la produzione propria di alimenti biologici. Realizza questo passaggio con l’acquisizione della Birko, allora leader nella produzione di prodotti salutistici. Da quel momento la produzione si concentra sui sostituivi del pane e sugli snack, in particolare le gallette di cereali soffiati, molto richieste dal mercato a partire proprio da quegli anni.

Con lo stesso spirito innovatore dei predecessori, Fiorentini è il primo produttore in Europa a soffiare il mais per realizzare le gallette di mais. “Importavamo prodotti salutisti dalla Francia e abbiamo avuto l’intuizione di investire di più su questo mercato” ricorda Simona Fiorentini. “Ora abbiamo una quota di mercato del 30% in Italia e i nostri prodotti Sì&No al mais sono la prima referenza. Oltre ai prodotti a marchio produciamo anche le private label di Esselunga, Coop e Pam“.

Investire in comunicazione

Dal 2015, il gruppo ha iniziato a investire in comunicazione. “In quel periodo il livello della produzione per le private label era preponderante, mentre ora è scesa al 50%. Eravamo a un bivio e abbiamo deciso di investire per comunicare il nostro marchio. E’ stata una decisione sofferta quella di continuare a produrre per le private label, ma ci consente di riempire le linee produttive e di continuare a investire sul nostro brand” sottolinea la sales & marketing manager. Perché, aggiunge Roberto Fiorentini “quando la Gdo decide di fare un prodotto a marchio proprio o lo fa con te o lo fa con altri. Quindi è meglio assecondare le richieste del cliente. La nostra forza è quella di diversificare la ricetta tra private label e nostri prodotti. E, comunque, c’è una grande fedeltà al marchio Fiorentini che ci viene riconosciuta quotidianamente”.

L’export vale il 15% del fatturato

Per ora “l’export vale il 15% del fatturato ed esportiamo in 52 Paesi” continua Simona Fiorentini “ma i principali sono Regno unito, Germania, Austria e Spagna. Il nostro prodotto è leggero ma ingombrante, il trasporto incide molto e per questo non siamo competitivi, ma l’obiettivo è rafforzarci all’estero”. “Diciamo che ci interessa crescere e creare una produzione locale attraverso chi un mercato locale se l’è già conquistato” sottolinea il padre Roberto. “Ci vengono fatte molte proposte, ma in questi ultimi anni eravamo troppo presi dallo sviluppo interno. In futuro vedremo”.

Anche sul fronte dell’ecommerce, Fiorentini è all’avanguardia. “Lo abbiamo lanciato nel 2021 è sta andando molto bene” racconta Simona Fiorentini. “Lo scorso anno è cresciuto del 20% e ci consente di proporre tutti i nostri prodotti a differenza di quello che avviene nei supermercati”. Tra le novità del gruppo c’è una linea proteica, l’ultima tendenza del mercato delle proteine vegetali: si tratta di 2 snack, una galletta e di fiocchi d’avena proteica, realizzati con proteine di legumi.

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