Ita primo board con Arrigo, chi è il professore esperto del settore
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ApprofondimentiImprese Dom 20 novembre 2022

Ita primo board con Arrigo: pronosticò il flop dei capitani coraggiosi in Alitalia

Lunedì 21 novembre primo incontro del nuovo cda Ita. Nel board Ugo Arrigo, che pronosticò il flop dei capitani coraggiosi Ita primo board con Arrigo: pronosticò il flop dei capitani coraggiosi in Alitalia
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Chi è il nuovo consigliere di Ita Ugo Arrigo

Primo consiglio di amministrazione lunedì 21 novembre per il nuovo board di Ita anche con Ugo Arrigo. L’unica conferma è l’amministratore Fabio Lazzerini. Il resto sono tutti nomi nuovi. Più o meno. Il presidente Antonino Turicchi è uno dei due pupilli dell’ex ministro Domenico Siniscalco che lo ha sostenuto come ha fatto con il numero uno di Cassa Depositi e prestiti, Dario Scannapieco.

Ed è pure stato direttore esecutivo del Comune di Roma ai tempi del sindaco Gianni Alemanno, la cui sorella, Gabriella, è anche lei arrivata nel consiglio di Ita. Nel board c’è anche la manager Easyjet, Frances Ousleey, che conosce bene il mondo delle low cost e che è stata in passato nominata dai 5Stelle e ora rinnovata dal centrodestra. C’è poi l’economista Ugo Arrigo, tecnico con un’esperienza trentennale nelle partecipate pubbliche.

Il tecnico che si scontrò per la vecchia Alitalia

Nota estranea al mondo del centrodestra romano e a quello del business, Arrigo segue da decenni la partita Alitalia, indipendentemente dal colore politico dei governi. Docente universitario dell’Università Bicocca, insegna finanza e contabilità pubblica, quasi un’eresia per una Milano e un mondo universitario meneghino più avvezzo ai temi della finanza delle banche e delle imprese. Un  liberista, consapevole però del fatto che se l’economia s’inceppa, lo Stato deve fare la sua parte.

Per il caldissimo dossier Ita è l’uomo giusto al posto giusto? Di certo Arrigo, che di recente ha scritto anche per il Fatto quotidiano, è uno che conosce bene il mondo delle partecipate dello Stato. Alitalia inclusa. E che ha dimostrato di vederci lungo: era consulente anche ai tempi dei capitani coraggiosi di Silvio Berlusconi. Ma non essendo convinto che l’operazione sarebbe andata a buon fine, la criticò duramente. Cosa che gli costò l’incarico.

Trent’anni fra Tesoro e Presidenza del consiglio

Di origini ligure (Imperia, per la precisione), Arrigo studia latino e greco al liceo classico della sua città prima di laurearsi in economia alla Cattolica di Milano e proseguire il dottorato alla Cà Foscari di Venezia dove approfondisce “Strutture e comportamenti economici”. Alla Milano da bere, dove negli anni ’90 cresce il mercato finanziario e i soldi piovono dal cielo, Arrigo preferisce lo Stato e le sue aziende. Quella del premio Nobel Joseph Stiglitz. Dopo il dottorato, fino al 1994, è al ministero del Tesoro come esperto della commissione tecnica per la spesa pubblica, quella che in tempi più recenti è stata poi ribattezzata spending review.

Negli anni successivi si occupa di Poste italiane con diversi incarichi. Sono gli anni della trasformazione dell’azienda e Arrigo è in prima linea facendo parte nel 1996 della Commissione per lo studio della trasformazione in società per azioni. Sono gli anni in cui il governo di Romano Prodi vuole fare ordine nelle partecipate pubbliche. E Arrigo, oltre ad occuparsi di Enav, viene incaricato dalla Presidenza del consiglio di rappresentare il governo nel NARS, il Nucleo di consulenza per la regolazione dei servizi di pubblica utilità (1996-99).

Arrigo torna in pista con Fazzolari

Non c’è dossier che non conosce perché Carlo Azeglio Ciampi lo nomina esperto del Dipartimento Affari Economici della Presidenza del consiglio (1994-98). Un ruolo in cui si occupata di tematiche di finanza pubblica e grandi imprese partecipate, seguendo la predisposizione delle Leggi di bilancio e il processo di riforma di Poste, FS ed ENAV oltre che della direzione delle utilities. Su indicazione della direttiva di Romano Prodi collabora anche alla riforma delle Ferrovie del 1997. Alla Presidenza del consiglio resta fino al 2006 quando assume l’incarico di Esperto economico presso la segreteria tecnica del Sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta (2002-06).

Incarico che testimonia non solo l’apprezzamento per il lavoro svolto, ma anche la sua neutralità rispetto ai governi che gli hanno affidato in trent’anni ruoli di primo piano nella riorganizzazione della spesa pubblica e dello Stato imprenditore. In tempi più recenti è poi accanto a Carlo Cottarelli nella commissione straordinaria per la Spending Review per l’analisi della spesa pubblica per le ferrovie nell’ultimo quarto di secolo e l’individuazione di linee guida per la spending review del settore (2013-14). Dal 2018 con il governo di Giuseppe Conte entra a far parte di una commissione per lo studio delle condizioni di rilancio del vettore Alitalia in amministrazione straordinaria per diventare poi consigliere del ministro Danilo Toninelli al Ministero delle Infrastrutture.

Nel 2021 entra infine nel comitato scientifico dell’Autorità per la Regolazione dei Trasporti. Ed infine, con il governo di Giorgia Meloni,  nel consiglio di amministrazione di Ita dove a volerlo sembra sia stato direttamente Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’attuazione del Programma. Programma che necessariamente ha in primo piano la contabilità pubblica, la riorganizzazione della spesa e delle partecipate pubbliche. Gli argomenti di cui Arrigo si occupa ormai da più di trent’anni.

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