Borsa di Milano perde lo smalto aspettando la Fed
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In evidenzaMercati Mer 26 luglio 2023

Borsa Milano perde lo smalto in attesa delle decisioni della Fed

La Borsa di Milano chiude una seduta senza scossono. Le banche dopo la fimmata di Unicredit ripeigano, Stabile il petrolio Borsa Milano perde lo smalto in attesa delle decisioni della Fed BORSA ITALIANAMILANO PIAZZA AFFARIPALAZZO MEZZANOTTE

 

LVMH  in ribasso a Parigi

La stagione delle trimestrali sta fornendo indicazioni contrastanti sullo stato di salute di alcuni settori come il lusso. L’incertezza incide negativamente sulle Borse europee. Chiudono pertantob parità una seduta già nervosa in partenza per l’attesa della Fed. I mercati danno per scontato un nuovo incremento dei tassi di 25 punti, aspettandosi il bis domani dalla Bce. Finisce così il rally di sei sedute consecutive in rialzo per i listini del Vecchio Continente. La peggiore, non a caso, è Parigi, capitale finanziaria del lusso, che cede l’1,4% a causa del tonfo di Lvmh (-5%), in scia ai conti, seguito da quello di Essilux (-2,1%).

I bancari tengono a galla Piazza Affari

Piazza Affari invece resiste fino alla fine, pur in una giornata volatile, e chiude a +0,1% grazie alla tenuta dei bancari. Il Ftse Mib nel corso delle contrattazioni ha anche toccato la soglia dei 29mila punti, che non vedeva da inizio settembre 2008. L’indice principale, e il comparto del credito, sono stati trainati da UniCredit (il cui rialzo sul finale si è ridotto a +0,3% dopo aver toccato punte del +3%) dopo una semestrale record e la revisione al rialzo dei target 2023. Sul podio Bper (+3,9%) ed Mps (+3,8%) assieme a Stellantis (+2,7%) con conti sopra le previsioni. Sul fronte opposto finisce ko Campari (-3,1%) dopo una trimestrale in crescita con numeri leggermente al di sotto delle attese (ma il titolo da inizio anno ha corso del 30%). In attesa dei conti perdono quota Moncler (-1,7%) e Amplifon (-1,6%) che registra la novità dell’ingresso di EssilorLuxottica nel settore delle soluzioni acustiche che, secondo gli analisti, aumenterà la competitività del comparto.

Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1072 dollari (da 1,1048 ieri in chiusura) e 155,40 yen (155,828). Il cambio dollaro/yen è a 140,34 (141,02). In retromarcia il gas a quota 29,3 euro al MWh (-10%). Prudente, infine, il petrolio in attesa della Fed: il Wti con contratto di consegna a settembre scambia a 79,4 dollari al barile (-0,2%) e il Brent stesso mese a 83,5 dollari (-0,1 per cento).

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