Navi a propulsione nucleare, la sfida italiana di Fincantieri
Newcleo, Fincantieri e Rina collaboreranno per studiare un sistema di propulsione nucleare da applicare all'ambito navale.
Un mini-reattore nucleare chiuso da utilizzare su navi di grandi dimensioni e con l’obiettivo di decarbonizzare l’industria del settore. Newcleo, azienda di tecnologie nucleari impegnata nello sviluppo di reattori innovativi di IV generazione, Fincantieri e Rina, la multinazionale di ispezione e certificazione, collaboreranno per studiare un sistema di propulsione nucleare da applicare all’ambito navale. In pratica, le tre società uniranno le loro competenze nell’innovazione per realizzare insieme uno studio di fattibilità per le applicazioni nucleari per il settore, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo di Newcleo.
Il reattore di Newcleo
L’impiego dell’innovativo reattore veloce raffreddato al piombo di Newcleo per la propulsione navale, infatti, comporterebbe l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe alla stregua di una batteria in grado di produrre una potenza elettrica di 30 MW. Ciò richiederebbe dei rifornimenti solo ogni 10-15 anni, una manutenzione molto limitata e una sostituzione del reattore a fine vita.
L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per le navi contribuirebbe a decarbonizzare un settore alle prese con un enorme consumo di combustibili fossili e le emissioni di carbonio. L’industria navale, attraverso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha approvato la scorsa settimana al MEPC (80) i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, per azzerarle entro o intorno al 2050.
L’utilizzo del nucleare sulle navi, inoltre, non metterebbe in pericolo l’ecosistema marino in caso di incidente. Con il progetto di Newcleo, il piombo liquido all’interno del reattore si solidificherebbe raffreddandosi a contatto con l’acqua fredda, racchiudendo il nucleo del reattore in un involucro solido e contenendo tutte le radiazioni grazie alle proprietà schermanti del piombo.
“Oggi Fincantieri ribadisce la sua vocazione ad essere pioniere e catalizzatore del progresso nel settore marittimo con tecnologie all’avanguardia, efficienti e sostenibili – ha commentato Pierroberto Folgiero, ceo e direttore generale di Fincantieri –. L’accordo ci permette infatti di esplorare la possibilità di aggiungere una nuova e visionaria soluzione tra quelle a nostra disposizione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che l’industria si è posta”.