Il sistema di riscaldamento del futuro punta sul green: pompe di calore e caldaie ad idrogeno
SEcondo le sime di Vaillant, in Italia sono ancora istallate 14 milioni di caldaie che non sono ancora state rimpiazzate PALAZZO DELL'ECONOMIA CALDAIE A GAS PEZZI DA MUSEO FLASH MOB DI LEGAMBIENTE PER ILLUSTRARE L'INEFFICIENZA DELLE CALDAIE A GAS E I BENEFICI DEL FOTOVOLTAICO E CALDAIE A BIOMASSE PANNELLOLe ipotesi di lavoro per il futuro
Quale sarà il futuro dei sistemi di riscaldamento visto che le caldaie a gas a condensazione non saranno più incentivate dal 2024 e, soprattutto, si punta a dismettere i combustibili fossili? Secondo Vaillant, gigante europeo del settore con 3,3 miliardi di fatturato e 16mila dipendenti le alternative sono già chiare: pompe di calore e caldaie ad idrogeno.
“In Italia sono ancora istallate 14 milioni di caldaie che non sono ancora state rimpiazzate con quelle a condensazione – ha spiegato Gherardo Magri ad di Vaillant in Italia e nel consiglio direttivo di Assotermica, l’associazione del settore – Sostituendo una caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione si ha una riduzione di CO2 del 30%, corrispondenti a 1 tonnellata di CO2 all’anno. Per assorbire questa CO2 bisognerebbe piantare 80 alberi”.
Nel 2022 grazie a tutti i bonus e soprattutto allo sconto in fattura il parco caldaie si è rinnovato?
“Certo abbiamo registrato un 30% di aumento nelle vendite. Nel 2022 in Italia sono state vendute 1 milione di caldaie a condensazione e 280 mila pompe di calore con l’Italia che è stato il secondo mercato per questo sistema di riscaldamento dopo la Francia. Poi è arrivato il 17 febbraio e, fermando lo sconto in fattura e la cessione del credito fiscale, si è fermato anche il mercato. Adesso la sostituzione si fa solo se la caldaia non funziona più”.
In questo caso conviene una pompa di calore, che funziona con l’energia elettrica, o un sistema ibrido?
“Il futuro del riscaldamento è nell’energia rinnovabile. Il primo passo è la pompa di calore. La nostra pompa di calore lavora con temperatura di mandata fino a 75 gradi e quindi può essere istallata anche in case vecchie riscaldate con i caloriferi e non le nuove serpentine riscaldanti a pavimento. Questo sistema può essere integrato con una caldaia a gas, e dunque ibrido, perché, se fuori la temperatura è molto rigida, la pompa di calore, che lavora sullo scambio termico, fa fatica a scaldare. Ma il futuro sarà delle caldaie ad idrogeno”.
Sarà questa la fonte di energia del futuro?
“Abbiamo realizzato caldaie compatibili con una miscela di idrogeno al 20-30% immessa nella rete esistente del gas naturale e stiamo conducendo i primi test per la combustione di idrogeno al 100%. Il problema è che la rete di distribuzione del metano deve essere resa compatibile anche con l’idrogeno. In Germania c’è già un progetto pilota con alcune abitazioni che stanno sperimentando questo sistema. In Italia stiamo lavorando con le utility. Ma la vera svolta arriverà quando saremo in grado di produrre questo gas esclusivamente con fonti rinnovabili. In Inghilterra sono già al lavoro su questa soluzione e affermano di essere pronti in pochi anni”.
In attesa dello sviluppo delle reti distributive dell’idrogeno puntate sulle pompe di calore?
“Per questo Vaillant ha investito 1 miliardo in un nuovo stabilimento, appena inaugurato, in Slovenia che potrà produrre 300mila pezzi all’anno. Le pompe di calore sono in grado di produrre anche acqua calda e, abbinate a un impianto fotovoltaico, producono un buon risparmio sulla bolletta. Certo si tratta di un impianto più costoso rispetto a caldaie o scaldabagni a gas”.
Di che importi parliamo?
“Per un sistema ibrido ossia caldaia a gas con pompa di calore intorno ai 10mila euro. Solo la pompa di calore circa 6-7 mila ma in cinque anni i prezzi scenderanno. Certo sarà importante incentivare da parte del governo l’adozione di questi sistemi”.
Come Assotermica quale sarebbe l’entità del bonus fiscale che pensate di chiedere?
“L’ideale sarebbe intorno al 70-75%. Oggi gli incentivi arrivano al 65% ma senza lo sconto in fattura prevediamo un forte ridimensionamento del mercato nel 2023”.
Quante persone impiega Vaillant in Italia?
“Il fatturato nel 2022 è cresciuto del 30% a 250 milioni di euro. La nostra forza lavoro è composta da 3500 persone tra interni, centri assistenza, tecnici e figure sul territorio”.
Chi sono i vostri principali concorrenti?
“Sicuramente i giapponesi di Daikin, fortissimi nelle pompe di calore, che hanno acquisito una società per la produzione di caldaie a gas. Ma anche i produttori italiani come Immergas si stanno attrezzando per fornire sistemi di riscaldamento ibridi, gas e pompa di calore”.