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FinanzaIn evidenza Ven 20 gennaio 2023

Intesa riduce i crediti a rischio e cede il 2% in Borsa

La strategia di Intesa Sanpaolo sui crediti a rischio è stata adottata sulla scia delle osservazioni della Banca entrale europea Intesa riduce i crediti a rischio e cede il 2% in Borsa Una filiale di Intesa Sanpaolo
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Intesa studia la cessione dei crediti a rischio

La strategia è stata adottata sulla scia delle osservazioni della Banca entrale europea sul calcolo dei rischi. È quanto riferisce l’agenzia Bloomberg. In dettaglio, Banca Intesa, che supera i requisiti patrimoniali richiesti grazie ai buoni risultati, sta effettuando la riduzione dell’esposizione su attività meno solide attraverso la vendita di prestiti e di una serie di altri beni.

Sempre secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa, l’istituto di credito guidato da Carlo Messina sta anche esaminando la cosiddetta cartolarizzazione sintetica, che generalmente prevede che gli investitori si assumano il rischio di perdite a pagamento. La cessione di asset a rischio è finalizzata ad un approccio più conservativo indicato dalla Bce in una revisione dello scorso anno. 

Per la Bce la cautela è la parola d’ordine

Da tempo l’istituto centrale ha evidenziato la necessità per le banche europee di tenere sotto controllo le attività a rischio. La ragione sta nel fatto che la Bce teme un deterioramento dell’economia possa danneggiare la solidità degli istituti di credito del Vecchio continente. Non solo. l’Eurotower ha chiesto un approccio prudente anche nella distribuzione dei dividendi, oltre che delle operazioni di buyback. 

Dal canto suo, lo scorso anno, Intesa si è impegnata a distribuire oltre 22 miliardi di euro attraverso dividendi e riacquisto di azioni proprie entro il 2025. Le attese del mercato sono per un buyback da 1,7 miliardi che il gruppo guidato da Messia dovrebbe varare in occasione dell’approvazione dei conti del 2022, prevista per l’inizio del mese di febbraio.

Non è escluso quindi che, in caso di conferma delle dismissioni, il management di Intesa possa modificare la generosa politica dei dividendi. Al momento, Banca Intesa non ha commentato le indiscrezioni relative alla richieste del regolatore. Intanto il titolo in Borsa ha ceduto il 2%. Secondo alcuni osservatori, il motivo potrebbe essere uno spostamento del denaro sulle azioni Unicredit (+2,2%) in vista dello stacco di una cedola e un buyback “in linea o superiore a quella del 2022” come promesso dal numero uno Andrea Orcel, a Davos.

La Banca evidenzia la solidità dei suoi conti. Decisione sul buy back prevista il 3 febbraio

“Intesa Sanpaolo precisa che il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded del Gruppo è atteso collocarsi al 31 dicembre 2022 su livelli nell’ordine del 13% e successivamente su livelli che rispettino ampiamente l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4” si legge in una nota.

Tutto questo “tenendo conto di tutti gli impatti regolamentari previsti e dell’esecuzione del buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE, in merito alla quale il Consiglio di Amministrazione deciderà entro il 3 febbraio prossimo, e senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 35 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025” come si legge nel documento. 

Infine l’istituto di credito ha spiegato che “le azioni di riduzione degli RWA del Gruppo, attuate nel quarto trimestre del 2022, sono da
mettere in relazione in particolare alle modifiche normative (i.e. EBA guidelines) applicabili a partire dal 1° gennaio 2023 e riguardano posizioni EVA negative o che comunque non risultano più giustificate a fronte del capitale assorbito, e contribuiscono alla significativa creazione e distribuzione di valore per gli azionisti” ha concluso la nota.

 

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