Borsa al rallentatore. Alla larga da banche e petroliferi - V&A
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In evidenza Ven 02 dicembre 2022

La Borsa apre al rallentatore. Tutti alla larga da banche e petroliferi

La giornata sui mercati. Allarme di Enria (Bce) sulla qualità degli asset delle banche europee. Scenari negativi per gli energetici. La Borsa apre al rallentatore. Tutti alla larga da banche e petroliferi
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

La giornata sui mercati

Non basta l’Opa lanciata dall’azionista di maggioranza De Agostini su Dea Capital per illuminare il mercato. Il prezzo d’offerta è di 1,5 euro con un premio del 31% sulla chiusura di ieri. Però Dea Capital è troppo piccola per incidere sul listino.

Infatti la giornata comincia al rallentatore dopo chiusura contrastata a Wall Street. Il Nasdaq ha chiuso senza grandi variazioni (più 0,13%) consolidando il grande rialzo del giorno prima che porta l’indice ai massimi degli ultimi due mesi. Immobile l’S&P500 (-0,09%) e leggermente in discesa il Dow Jones (-0,56%).

Crescono i crediti deteriorati

La rotazione dei settori spinge a trascurare il settore del credito.  “Le banche della zona euro hanno di fronte un marcato deterioramento della qualità degli asset – ha detto il presidente del consiglio di sorveglianza della Bce, Andrea Enria – ma molte di esse lavorano ancora su ipotesi eccessivamente ottimistiche, per questo le autorità di vigilanza dovranno imporre una posizione maggiormente conservativa”.

Enria, che parlava nel corso di un’audizione parlamentare ha spiegato che “i crediti deteriorati nel segmento dei prestiti al consumo e gli incagli, sia per le famiglie che per le imprese, sono in aumento“. Ha aggiunto che le autorità di vigilanza esamineranno attentamente il capital planning e metteranno in discussione gli interventi gestionali per garantire “una posizione adeguatamente conservativa”.

Da valutare la posizione di Mps (-0,7%) che a partire dall’1 dicembre ha esodato 4,125 dipendenti con un risparmio superiore a 300 milioni di euro.

Il settore energia

L’altro settore che si annuncia povero di soddisfazione è quello dell’energia. Hsbc ha tagliato il giudizio su Eni portando il target price a 15,5 euro. Il titolo del gruppo petrolifero perde in apertura l’1,7%. In calo anche Tenaris del 2,85%.

Gli altri report importanti che stanno influenzando il mercato sono quelli di Jp Morgan che ha abbassato il Tp di Campari a 15,5 euro (il titolo è poco mosso). Kbw ha retrocesso Unipol (- 2,3%) e UnipolSai (-1,9%) mentre ha alzato il Tp di Generali da 17€ a 21€.

Invito alla prudenza

Equita Sim nel suo report mensile invita alla prudenza sull’azionario. Spiega che dopo il recente rimbalzo, il posizionamento degli investitori è ora meno estremo e questo invita a una maggior cautela in assenza di segnali positivi sul fronte macroeconomico. Complessivamente, quindi, se da un lato la minor pressione attesa sui tassi è consistente, dall’altro lato non esiste visibilità sulla profondità e durata del rallentamento economico in atto. Confermiamo quindi la nostra visione neutrale sui mercati azionari, spiegano gli analisti nel report mensile sull’Equity.

“Nel portafoglio raccomandato il peso dell’investito sale leggermente al 91,3% (dall’89,5% del mese precedente contro un peso neutro del 90%) a seguito dell’inserimento di ERG”, aggiungono gli esperti. “In termini di posizionamento, continuiamo a preferire i titoli di qualità rispetto ai ciclici, manteniamo un posizionamento neutrale sui finanziari e un leggero sovrappeso sulle utility”.

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