Borsa di Milano chiude in calo condizionata dalla bocciatura sul debito
Piazza Affari ha perso l'1% dimostrando ancora una volta che quota 28 mila è al momento invalicabile. Bpm e Unicredit occasioni d'acquisto BORSA PIAZZA AFFARII banchieri centrali soffiano sul fuoco
Chiusura negativa per la Borsa di Milano che non risce a superare quota 27 mila. Ad affondare il listino sono state le banche il cui indice è sceso del 2%. A Wall Street la FIRST REPUBLIC BANK -27% cade sui minimi storici, dopo la fuga di 100 mld di depositi. In Europa soffre Ubs i cui utili nel trimestre si sono dimezzati BPM -3% e UNICREDIT -2,t%. Per Websim si tratta di due occasioni d’acquisto.. Il Wall Street Journal ha evidenziato la capacità di Unicredit di registrare nel 2022 i profitti più elevati dell’ultimo decennio portando il titolo a raddoppiare in un anno . Banco Bpm resta al centro di qualunque ipotesi di riassetto del sistema bancario. Ancora male Tim (-2,4%): a pesare è l’incertezza sull’esecuzione del progetto di vendita della rete dopo le offerte arrivate da Cdp e Kkr e la posizione critica espressa dal primo azionista Vivendi. Giù nel pomeriggio i titoli petroliferi complice il netto calo dei prezzi del greggio: -2,85% Tenaris, -2,5% Saipem.
Attesa per i dati Usa
attesa dei dati macroeconomici previsti nella seconda parte della settimana (Pil Usa e Eurozona, indice dei prezzi delle spese di consumi personali negli Stati Uniti) e la prospettiva di nuove strette sui tassi Bce. Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo Bce, non ha escluso un nuovo rialzo di 50 punti base a maggio e il capoeconomista di Francoforte, Philip Lane, ha ribadito che non è ancora il momento di fermare il rialzo dei tassi.
Lo spread a 187 punti
Chiusura in leggero rialzo per lo spread in una giornata di forti acquisti sui bond dell’Eurozona per la fuga dal rischio legata ai nuovi timori sul settore bancario. Alle ultime battute, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark(Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco si attesta a 189 punti base, in aumento di due punti rispetto ai 187 del riferimento di ieri. Il rendimento del BTp si attesta in chiusura sul 4,26% dal 4,36% del closing di ieri. Ancora più accentuato il calo del rendimento del Bund tedesco che scende dal 2,49% al 2,38 per cento.
Per Moody’s l’Italia è a rischio ma Jefferies non ci crede
L’Italia corre il rischio di finire nella lista dei paesi con merito creditizio inferiore alla sufficienza, ovvero, la certificazione Investment Grande (IG). A scriverlo oggi in una nota è Moody’s, agenzia di rating che oggi assegna al debito italiano il giudizio Baa3-, solo un gradino sopra la soglia che separa quel che è investibile da quel che è spazzatura. Gli analisti Kelvin Dalrymple e Scott Phillips avvertono che la bassa crescita e la spesa al servizio del debito rischiano di indebolire ulteriormente la posizione fiscale italiana. Gli analisti di Jefferies èerò la vedono in maniera diversa. Sostengono che il rischio non è imminente. “La regola dbuole che due delle tre agenzie escludano l’Italia dall’indice “e questo è un evento con probabilità molto basse” spiegano gli analisti di Jefferies.