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EconomiaIn evidenza Gio 15 dicembre 2022

Macchè mezza bocciatura dell'Italia: la Ue ha tirato le orecchie a sorpresa alla Germania e ai paesi frugali

Il bilancio dell'Italia 2023 è fra i 10 promossi a pieni voti dalla commissione. Che invece ha mezzo bocciato Germania, Austria e Olanda Macchè mezza bocciatura dell'Italia: la Ue ha tirato le orecchie a sorpresa alla Germania e ai paesi frugali URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI, GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Franco Bechis
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Franco Bechis

Nessuna mezza bocciatura dell’Italia nei pareri della commissione Ue ai bilanci 2023 dei vari paesi.  I conti italiani sono stati infatti promossi, mentra la sorpresa viene dalle orecchie tirate dalla commissione alla Germania e a tutti i cosiddetti paesi frugali.

Bacchettate a Scholz e Rutte

Olaf Scholz e Mark Rutte

La commissione Ue ha infatti esaminato i progetti di bilancio di 20 paesi. Dieci di questi sono stati nel giudizio finale promossi, con la formula “sono in linea con le raccomandazioni della commissione”. Nell’elenco oltre all’Italia anche Francia, Spagna, Grecia e Irlanda. Altri dieci paesi sono stati rimandati con la formula “sono solo in parte in linea con le raccomandazioni della commissione”. Mezza bocciatura fra gli altri per il tedesco Olaf Scholz, l’olandese Mark Rutte, e per Austria, Belgio, Lussemburgo e Portogallo.

La scivolata tedesca

Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni

Clamorosa la scivolata tedesca, che ha fatto irritare la commissione. Scholz infatti ha inviato un progetto di bilancio 2023 datato aprile 2022. “Dati vecchi di mezzo anno”, scrive nel suo giudizio la commissione. E non è un particolare di poco conto: a quella data non era ancora esplosa la crisi energetica in tutta la sua virulenza. Così la Germania ipotizzava una inflazione 2023 del 2,8%, contro la previsione della commissione del 7,5%. E nel bilancio 2023 non vengono conteggiati gli effetti del decreto da 200 miliardi di euro approvato dalla Germania a settembre.

Non solo. La commissione critica la nazionalizzazione dei “fornitori di gas critici” perché “comporta futuri costi di bilancio”, e non approva le misure poi prese sulla energia perché “la maggiore parte non sembra essere mirata alle famiglie o alle imprese vulnerabili“.

E la Francia fa meno dell’Italia

Emmanuel Macron

A tutti i paesi vengono fatte osservazioni critiche su alcuni aspetti anche quando il giudizio finale è di piena promozione. Anche su temi ben più rilevanti di quelli delle multe per il Pos e l’innalzamento del tetto al contante citati nel rapporto sull’Italia. Se guardate però in parallelo le pagelle di due promozioni- Italia e Francia- il budget italiano per il 2023 prende voti più alti di quello dei cugini transalpini.

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La commissione infatti nota che il rapporto deficit-Pil 2023 dell’Italia scende dal 5,6% al 4,5%, e la cosa è apprezzata. Quello della Francia invece resta immutato al 5% e piace meno. Come apprezzata la discesa più marcata dell’Italia nel rapporto debito-Pil (dal 145,7% al 144,6%) rispetto a quella francese (dal 111,5% al 111,2%). Voto più alto anche al pacchetto energia italiano che stanzia per le famiglie e le imprese vulnerabili lo 0,7% del Pil contro lo 0,2% della Francia.

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