Wall Street vista in ribasso dopo la delusione Intel - V&A
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In evidenzaMercati Ven 27 gennaio 2023

Wall Street vista in ribasso dopo la delusione Intel

La società ha mancato i risultati annunciati per il quarto trimestre e anche le previsioni per il 2023 sono inferiori alle attese Wall Street vista in ribasso dopo la delusione Intel New York, Wall street
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

L’indice Fang Plus è al massimo da quattro mesi

Oggi Wall Street è vista partire in ribasso con i futures dell’S&P 500 in calo dello 0,3%. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,61% a 33.948 punti, l’S&P 500 l’1,11% a 4.061 e il Nasdaq l’1,76% a 11.512. Il focus degli investitori resta comunque centrato sulla riunione della Fed della prossima settimana. Il mercato prezza un ritocco dei tassi d’interesse limitato allo 0,25%. I dati sulla locomotiva statunitense diffusi oggi lasciano però ancora spazio a un intervento dello 0,50%. La giornata brillante di Tesla ha fatto il resto, con effetti positivi su tutte le megacap. Micosoft e’ cresciuta del 3,07%, Apple dell’1,48%, Meta del 4,10%, Amazon del 2,10% e Alphabet del 2,42%. Nel dopo borsa Intel ha mancato le aspettative sui conti del del quarto trimestre del 2022, ugualmente deludenti le previsioni sul 2023. Il titolo è arrivato a perdere il 9% nell’after hour.

Gli ex titani del Nasdaq] provano così ad uscire dal letargo, L’indice FANG Plus, che raccoglie le dieci prime grandezze della tecnologia made in Usa, si porta su livelli che non vedeva da quattro mesi. 

Dal primo gennaio è cresciuto del 16%, bilancio nettamente superiore a quello di Nasdaq (+9%) e S&P500 (+6.5%%).  Il 2022, terminato con una caduta del  40%, è stato l’anno peggiore dalla nascita di questo particolare indice.

Nella Silicon Valley e nelle sedi delle grandi corporation dell’high tech soltanto in novembre, secondo i calcoli della società di consulenza Challenger, Gray&Christimas, gli esuberi annunciati sono stati 52.700, il mese più negativo degli ultimi vent’anni. Per trovare di peggio si deve andare allo scoppio della bolla delle dot.com. La caduta verticale delle quotazioni ha riportato le valutazioni fondamentali medie dell’indice FANG Plus su livelli decisamente meno “tirati” rispetto al picco record di un anno fa: P/E a 34,0 Price/Book Value a 6,10; Price/Vendite a 4,99.

LE STELLE DI WALL STREET

CHEVRON

Ha chiuso a 187,79 (+4,9%). Ha annunciato un maxi piano di riacquisto titoli da 75 miliardi di dollari, provvedimento subito criticato da uno dei portavoce della Casa Bianca, ma apprezzato da Wall Street,

DOW CHEMICAL

Ha chiuso a 58,12 usd (-0,4%) La società della chimica ha chiuso il trimestre con un utile per azione più basso del consensus. Ancora più deludente la previsione sul primo trimestre del 2023, le vendite sono stimate non superiori a 11,5 miliardi di dollari, gli analisti avevano nelle stime 13 miliardi.

IBM

Ha chiuso a 134,45 usd (-4,46%). Ha presentato dati del trimestre sopra le stime ed ha annunciato 3.900 licenziamenti, l’1,5% della forza lavoro.

TESLA

Ha chiuso a 144,5 usd.(+11%)  Ha pubblicato i risultati del trimestre. L’utile per azione ha battuto di poco le aspettative, i ricavi sono stati pari a 24,3 miliardi di dollari, più o meno quel che si aspettava il consensus. Un po’ sotto le previsioni il margine delle attività automotive, 25,9%.

ASIA

Le borse dell’Asia Pacifico salgono debolmente e l’indice MSCI Asia Pacifico è alla quinta seduta consecutiva di rialzo. Restano chiuse per festività i mercati azionari di Shanghai, Shenzen e Taipei. Il Nikkei di Tokyo è intorno alla parità: la settimana, a questi prezzi, si chiude con un guadagno del 3%. Si rafforza lo yen dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione salita a gennaio del 4,4%, un aumento che non si vedeva dal 1981. Il consensus era +4,3%. Anche al netto dei cibi freschi e dell’energia, l’inflazione batte le stime, +3%.

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