Il Nasdaq ha chiuso gennaio in rialzo del 10%. E non è finita- V&A
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In evidenzaMercati Mer 01 febbraio 2023

Il Nasdaq ha chiuso gennaio in rialzo del 10%. E non è finita

Wall Street tonica in attesa della Fed, I mercati scommettono su un rialzo limitato allo 0,25%. Corre Spotify (+12%) dopo la trimestrale Il Nasdaq ha chiuso gennaio in rialzo del 10%. E non è finita NASDAQSEDE NEW YORKLOGO
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Il Nasdaq vola a gennaio

I future di Wall Street sono visti in ribasso dopo il netto rialzo di ieri. Il Dow Jones avanza dell’1,10% a 34.086,89 punti, il Nasdaq  dell’1,67% a 11.584,55 punti e l’S&P 500  dell’1,46% a 4.076,26 punti,  primo rialzo mensile dal 2019, dopo un 2022 brutale in cui l’indice è crollato del 19,4%.  Il Nasdaq ha guadagnato il 10%.

A spingere i listini i dati sui salari, in vista del rapporto chiave sul mercato del lavoro che sara’ diffuso venerdi’, anche se alcune trimestrali deboli hanno limitato i guadagni. Nel quarto trimestre il costo del lavoro Usa è aumentato al ritmo più lento dell’ultimo anno: +1% nel trimestre finale del 2022, al di sotto dell’1,2% nel trimestre precedente e leggermente inferiore alle previsioni di mercato dell’1,1% Si rafforzano così  le aspettative di un allentamento del percorso di rialzo dei tassi da parte della banca centrale statunitense.

Stasera  la Fed quasi sicuramente rallenterà  la stretta aumentando i tassi solo di 25 punti base, anche se non à escluso che decida di sorprendere i mercati rialzandoli di mezzo punto. C’e’ attesa per le parole di Jerome Powell dalle quali gli investitori si aspettano di capire se l’istituto intenda o meno confermare l’intenzione di portare i tassi sopra al 5% a fine anno.

LE STELLE DI WALL STREET

CATERPILLAR

(252,20$ -3,52%) Per la prima volta dalla primavera del 2020  ha mancato le aspettative degli analisti sull’utile. Il conto economico è stato penalizzato dagli alti costi delle materie prime e dalle spesa per la struttura manifatturiera.

EXXON MOBIL

 (116,01$ +2,16%) Ha chiuso il trimestre con un utile per azione di poco sopra le stime del consensus. I profitti sono da record ma non ci sono nel comunicato indicazioni di alcun genere su aumenti della remunerazione dei soci. Qualche giorno fa Chevron aveva annunciato un gigantesco piano di buyback.

GENERAL MOTORS

 (39,3$ +8,35%) Chiude il trimestre con 2,12 dollari di utile per azione, il consensus era 1,7 dollari. “Prevediamo che questo momento positivo ci aiuterà a ottenere ottimi risultati anche nel 2023. In effetti, abbiamo tutti gli ingredienti essenziali per raggiungere un margine in un intervallo compreso tra 10,5 miliardi e 12,5 miliardi di dollari grazie alla nostra solida performance operativa”, dice la ceo Mary Barra nella lettera agli azionisti in occasione della pubblicazione dei conti 2022. 

MCDONALD’S

 (167,4$$ -1,29%)  Nell’esercizio 2022 ha registrato ricavi consolidati aumentati del 6% a cambi costanti a 23,2 miliardi di dollari. Le vendite globali sono cresciute del 10,9% riflettendo solide performance. L’utile operativo è calato del 3% dinamica che ha scontato 1,3 miliardi di oneri relativi alla vendita dell’attività in Russia e che riflette una plusvalenza di 271 milioni relativa alla cessione del business Dynamic Yield. Escludendo queste voci, l’utile operativo sarebbe aumentato del 10%. L’utile per azione è stato pari a 8,33 $, con un calo del 12). Escludendo oneri e plusvalenze pari a 1,04 dollari per azione e le spese non operative aggiuntive per 0,73 $ per azione relative alla liquidazione di una verifica fiscale in Francia, l’utile per azione sarebbe stato pari a 10,1 $, con un aumento del 15%. 

PFIZER

(44,16$ +1,4%) Ha chiuso il trimestre con un utile per azione superiore alle aspettative, ma le previsioni sul 2023 a livello di utile sono parecchio sotto. Nel corso dell’anno, le vendite di prodotti collegati a Covid 19 dovrebbero arrivare a 13,5 miliardi di dollari, oltre due miliardi più  basse delle attese

SNAP

(11,56$ +4,24%).La società a cui fa capo l’app dei messaggini che spariscono Snapchat, mette in guardia su un possibile calo dei ricavi fino al 10% nel primo trimestre e crolla a Wall Street. Nell’ after hours, arriva a perdere fino al 16%. A pesare sui ricavi, spiega Snap, sono le modifiche introdotte da Apple nell’aggiornamento di iOS che, dalla metà del 2021, richiedono l’esplicito permesso dei clienti per la Pubblicità.. Una decisione che ha reso più difficile per Snap e diversi altri social quantificare il successo delle campagne pubblicitarie e mirarle in modo adeguato. Snap è stata una delle più colpite dalle modifiche  alla quali si aggiunge un mercato della pubblicità in rallentamento. E come spesso accade nei periodi di budget limitati le aziende preferiscono le grandi piattaforme social come Google o Meta. L’avvertimento sui ricavi accompagna i risultati di Snap, che ha chiuso il quarto trimestre con ricavi per 1,3 miliardi di dollari, leggermente al di sotto delle attese e una perdita di 288 milioni rispetto a un utile di 23 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. “Continuiamo ad affrontare significativi venti contrari mentre puntiamo ad accelerare la crescita dei ricavi”, afferma Evan Spiegel, l’amministratore delegato di Snap.

SPOTIFY

 (112,72€ +12,72%) A fronte di una trimestrale in perdita, la società ha registrato un aumento del numero degli utenti ed ha continuato a investire risorse nei podcast. A fine anno gli utenti attivi nel mese erano 489 milioni, +20% su base annua grazie all’espansione in India ed in Indonesia. Gli iscritti con piani in abbonamento sono aumentati del 14% a 205 milioni.

 ASIA

Asia Pacifico in lieve rialzo. Hang Seng di Hong Kong +0,2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,1%. Nikkei di Tokyo -0,1%.

La pillola

Sembra che Musk sia interessato a trasformare Twitter in una piattaforma di pagamento, in grado di competere con realtà affermate come Apple Pay e PayPal. Lo si apprende da fonti di stampa. Dopo un’anticipazione a novembre scorso, le ultime indiscrezioni riportano che il progetto si è evoluto e ora Twitter sta richiedendo le licenze necessarie per diventare una piattaforma di pagamento negli Stati Uniti. Nel frattempo si sta lavorando anche all’infrastruttura del nuovo servizio e sembra proprio che Elon Musk voglia fare trasformare Twitter in una piattaforma all-in-one, proprio lui nel 1999 fondò X.com, una delle prime banche online che poi divenne parte del colosso PayPal.

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