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GovernoIn evidenza Mar 07 marzo 2023

Non solo Tim. Cdp apre il valzer delle nomine. In palio 105 poltrone

Entro il 12 marzo le candidature per Terna. Poi toccherà alle altre partecipate. Per il Centro Studi CoMar si apre la partita incarichi Non solo Tim. Cdp apre il valzer delle nomine. In palio 105 poltrone SEDE TIM TELECOM
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Massima allerta sul caso Tim

Soprattutto in casa Cdp. La ragione? In ballo non c’è solo il futuro dell’ex monopolista pubblico e della rivale Open Fiber, controllata da Cdp e dal fondo australiano Macquarie. Ma c’è anche l’immagine di Dario Scannapieco, numero uno di Cassa depositi e prestiti, già vicepresidente della Banca europea di investimenti, con un passato da direttore generale privatizzazioni al Tesoro fra il 2002 e il 2007. E cioè ai tempi dei ministri del Tesoro, Giulio Tremonti e Domenico Siniscalco.

Ai vertici di Cdp, Scannapieco è arrivato grazie all’ex premier Mario Draghi che lo conosceva già dai tempi della direzione al Tesoro. Ma ora che gli equilibri politici sono cambiati, la poltrona del numero uno di Cassa rischia di vacillare. E non è certo un bel segnale il fatto che il governo non abbia preso posizione sull’offerta non vincolante presentata da Cdp per la rete Tim

Certo il mandato di Scannapieco non è in scadenza. Normalmente terminerà nel 2024. Tuttavia non sarebbe la prima volta che un esecutivo decide di accelerare i tempi. E’ accaduto nell’estate 2015 quando l’allora numero uno di Cdp, Franco Bassanini, ha dovuto passare la mano anzitempo per fare spazio a Claudio Costamagna, voluto in Cdp dall’ex premier Matteo Renzi

Il primo banco di prova è Terna

Domenica 12 marzo c’è la scadenza per la presentazione delle candidature per la lista di Terna, di cui Cdp possiede il 28,85% attraverso Cdp reti, la divisione infrastrutture del braccio finanziario dello Stato. Come spiega Cdp, il consiglio è composto da un numero di membri compreso fra 7 e 13. “Dalla lista che ottiene la maggioranza dei voti sono tratti i sette decimi degli amministratori da eleggere” si legge nella sezione che riguarda le partecipate. La presentazione della lista dovrebbe poi cadere fra il 13 e il 20 aprile. 

Secondo indiscrezioni, l’attuale amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, potrebbe lasciare il posto all’attuale presidente di A2A, Marco Patuano. Donnarumma potrebbe traslocare in Enel dove c’è in scadenza Francesco Starace, giunto al suo terzo mandato. Il risiko è in divenire proprio in queste ore in preparazione della lista di Cdp per Terna. 

Sempre per il 12 marzo, la Cassa, che è controllata dal Tesoro, dovrà anche presentare la lista per il rinnovo del consiglio di CDP Venture
Capital SGR, controllata al 70% da CDP Equity. A Cdp spettano sei amministratori, due sindaci effettivi e un supplente. Per la controllata che gestisce di fondi di investimento mobiliari chiusi per investitori professionali, focalizzati su startup e pmi, non è stata ancora indicata la data dell’assemblea. Quindi, al momento, nulla esclude uno slittamento. Inoltre, Cdp dovrà anche seprime quattro sindacti (due effettivi e due supplenti) per Fincantieri. Anche in questo caso il termine di presentazione delle candidature è il 12 marzo. 

In primavera il Tesoro dovrà assegnare 105 poltrone fra cda e collegi sindacali

Si tratta di società detenute indirettamente o direttamente dal ministero guidato da Giancarlo Giorgetti, A rinnovo con le prossime assemblee andranno infatti assegnati 105 incarichi fra consiglio di amministrazione e collegi sindacali, come risulta da un’anticipazione della sesta edizione del Documento su nomine partecipate statali (Mef) del Centro Studi CoMar. Oltre a Terna e Enel, fra le controllate più importanti ci sono anche Eni, Leonardo e Poste.

Per il numero uno del Cane a sei zampe, Claudio De Scalzi, dovrebbe arrivare una conferma, mentre è in forse la poltrona di Alessandro Profumo, che in passato ha anche subito l’attacco di alcuni fondi attivisti. Anche il numero uno di Poste, Matteo Del Fante punta al rinnovo. Nominato da Gentilonu nel 2017, confermato del 2020, otterrebbe dal governo Meloni un terzo, molto ambito, mandato. Tuttavia sullo sfondo, di recente, sono ricomparsi anche altri due manager, i due ex ad di Tim, Luigi Gubitosi e Flavio Cattaneo.  

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