Piazza Affari apre in forte ribasso affondata da bancari e spread
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In evidenzaInvestimenti Mar 25 aprile 2023

Piazza Affari affonda in apertura trascinata dal calo dei bancari e dallo spread

La Borsa comincia al ribasso doipo la conferma che la prossima settimana i tassi della Bce saliranno di mezzo punto. Male Tim Piazza Affari affonda in apertura trascinata dal calo dei bancari e dallo spread
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Il record a 28 mila punti resta invalicabile

 

Borsa di Milano in calo nella fase di avvio, in linea con il resto d’Europa. L’indice Ftse Mib cede l’1,1%  avvicinandosi sempre di più al supporto di 27 mila punti. Il record di 28 mila che resiste da 15 anni  si dimostra ancora una volta invalicabile.  Piazza Affari condizionata come le altre borse dalle trimestrali e indebolita soprattutto dai bancari, dopo i conti di Ubs che ha visto dimezzare l’utile nel periodo. Sul listino Unicredit perde il 2,5%, Intesa  il 2%, Bpm il 2,3%, Monte Paschi il 2,5% %. Giu’ anche gli altri finanziari del risparmio gestito. Sul resto del listino Tim cede ancora con un -1,7%. Stellantis perde l’1,2%. Nell’energia Enel -0,6%, Eni -0,3%. Unici segni positivi nel paniere quelli di Inwit (+0,2%) e Recordati (+0,1%). Lo spread  prosegue a 187 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,32%.

 

Alla Bce vincono i falchi

“Per la nostra prossima riunione del Consiglio direttivo del 4 maggio, i dati attuali indicano che dovremmo alzare nuovamente i tassi. Non è ancora il momento giusto per fermarsi. Oltre a ciò, non ho una sfera di cristallo; dipenderà dai dati economici. Ma l’analisi suggerisce che sarebbe inopportuno lasciare il nostro tasso sui depositi all’attuale livello del 3%”. E’ quanto ha detto il capoeconomista della Bce, Philip Lane, in un’intervista al quotidiano francese Le Monde.

 

Saras

Margini di raffinazione in ulteriore calo nell’ultima settimana, con EMC a 0.2/$ a barile da precedente a 3 dollari.  Media secondo trimestre ad oggi pari a  2.2 $ al barile dopo  un primo trimestre  10.1$ e quarto trimestre a 22$  Le  proiezioni per il 2023 si basano su un’ipotesi di margini di 5.5$  Il taglio della produzione dell’Opec+ annunciato qualche settimana fa potrebbe ridurre il differenziale tra greggi leggeri e pesanti e aggiungere ulteriore pressione sui margini di raffinazione. Per Websim raccomandazione  NEUTRALE, target price 1,50 euro.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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