Piazza Affari avanti piano quasi ferma. Pesa l'incubo Tim
Alla Borsa di Milano gli indici sono piatti. L'inflazione fa temere altri interventi della Bce. I prezzi salgono nonostante il crollo del gas BORSA ITALIANAMILANO PIAZZA AFFARIPALAZZO MEZZANOTTEL’indice chiude con un mini-ribasso dello 0,17%
Ancora una seduta fiacca per le Borse europee, che monitorano i segnali di rallentamento dell’economia e aspettano indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali. I dati deludenti arrivati su tutti i fronti – Cina, Europa e Asia – confermano l’impatto della stretta di politica monetaria sulla ripresa globale e potrebbero dare argomenti a chi ritiene che il rialzo dei tassi di interesse sia giunto ormai alla fine.
In attesa degli sviluppi, anche sul fronte del tetto al debito Usa, i listini continentali hanno terminato la giornata in lieve ribasso, non lontani dalla parità. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso a -0,17%. Tra i principali titoli milanesi, le vendite hanno colpito Telecom Italia (-2,24%), mentre sembra allontanarsi l’ipotesi di un’offerta unica per la rete. Vendite anche su Amplifon (-2,27%) e Cnh Industrial (-2,21%), mentre Mps è balzata del 4,24% grazie ai giudizi degli analisti che valutano positivamente i risultati della ristrutturazione portata avanti dai vertici. In evidenza anche Finecobank (+2,08%), Stmicroelectronics (+1,86%) ed Erg (+1,58%). Sul valutario, euro sempre sotto 1,09 dollari a 1,0859 (da 1,0873 ieri in chiusura).
La moneta unica vale anche 148,38 yen (da 148,00), mentre il rapporto dollaro/yen è a 136,65 (136,08). In calo il petrolio dopo i rialzi della vigilia e della notte: il Brent luglio cede lo 0,53% a 74,83 dollari e il Wti giugno lo 0,53% a 70,73 dollari al barile. In calo dell’1,6% il prezzo del gas ad Amsterdam a 31,8 euro al megawattora.