Piazza Affari sale, l'inflazione tedesca scende. Delude Bper- V&A
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In evidenzaMercati Gio 09 febbraio 2023

L'inflazione tedesca in discesa spinge Piazza Affari. Delusione Bper

Piazza Affari sale insieme alla altre Borse europee. A spingere sono i dati sull'inflazione in Germania scesa più del previsto L'inflazione tedesca in discesa spinge Piazza Affari. Delusione Bper Germania
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Piazza Affari corre: i prezzi in Germania scendono più del previsto

L’inflazione tedesca scende più delle attese mettendo il turbo a Piazza Affari che  sale dell’1,1% così come Francoforte e Parigi.  In  Germania: in dicembre, secondo quanto riportato stamattina dall’ufficio di statistica, i prezzi al consumo segnano un incremento del +9,2%, da +9,6% di dicembre, il consensus era +10%.

In Piazza Affari debole Tim, che scende del 2%  teorico in asta di volatilità dopo i rialzi recenti. Saipem continua la sua cavalcata. Tra i titoli principali della Borsa di Milano spicca Unicredit in rialzo del 2,9%, mentre tra i gruppi a bassa capitalizzazione Mps segna un aumento del 4% a 2,4 euro.  In generale salgono le banche tranne Bper che perde l’1,6% dopo conti deludenti.

BPER

A mercati chiusi, Bper ha comunicato di aver chiuso il 2022 con un utile netto contabile di 1,449 miliardi di euro alla luce dell’impatto delle svalutazioni relative all’acquisizione di Carige. Escludendo le poste straordinarie, si legge in una nota della banca, l’utle è pari a 502,8 milioni, stabile rispetto ai 525 milioni di euro dell’anno precedente. I proventi operativi netti ammontano a 4,258 miliardi di euro, con oneri operativi a 2,787 miliardi di euro. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito si attestano a 606,6 milioni (e includono 19,5 milioni di rettifiche relative alle esposizioni per cassa verso la Russia).

Bper proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo di 12 centesimi di euro, doppio rispetto allo scorso anno. Per gli analisti di Equita, i risultati del quarto trimestre 2022 sono stati inferiori alle attese. Ad ogni modo si aspettano sviluppi positivi per il 2023 e 2024. Il dividendo di 12 centesimi è superiore alle previsioni che erano per una cedola di 11 centesimi. Sul titolo è stato confermato il giudizio “hold” con target di prezzo alzato da 2,5 a 3,3 euro. Per Intermonte i risultati sono «inferiori alle attese a causa di maggiori costi e maggiori accantonamenti sui crediti che hanno più che compensato il migliore margine d’interesse». Inoltre considerando le stime «caute per il 2023 con una previsione sul pretasse del 5% sotto le stime di consensus». Confermato il giudizio “neutral” con prezzo obiettivo a 2,9 euro.

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