The Rock Trading verso il commissariamento- V&A
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CriptovaluteIn evidenza Gio 23 marzo 2023

The Rock Trading verso il commissariamento. Nel crac della cripto italiana 12 mila investitori coinvolti

Nell'assemblea è saltata la nomina del nuovo amministratore. L'ammanco oscilla tra i 15 e i 20 milioni di euro The Rock Trading verso il commissariamento. Nel crac della cripto italiana 12 mila investitori coinvolti ANDREA MEDRI DG THE ROCK TRADING
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Il crac della cripto

Ci sono dei numeri nuovi, che riguardano il buco da sanare e gli investitori coinvolti, ma manca l’essenziale, cioè l’indicazione di una persona disposta a prendere il ruolo di amministratore di Digital Rock Trading, la holding a capo del broker The Rock Trading, uno dei primi exchange di criptovalute in Italia, le cui attività sono sospese da più di un mese. Questo è l’esito fallimentare dell’assemblea dei soci della capogruppo che si è poi chiusa con un voto che dà alla prossima assise, tra un mese, il compito di riprovarci. Sul voto chiesto da uno dei fondatori, Andrea Medri, va segnalato il “no” dell’altro fondatore Davide Barbieri, a evidenziare, ma non ce n’era grande bisogno, la spaccatura tra i due. 

Dicevamo delle novità. L’ammanco della società fondata da Barbieri e Medri oscillerebbe tra i 15 e i 20 milioni di euro, mentre le persone coinvolte sarebbero molte meno delle 34 mila di cui si parlava, saremmo poco sopra quota 12 mila, di cui 4 mila hanno meno di 10 euro, quindi sono clienti di fatto inattivi. Tutte queste informazioni sono arrivate dalle risposte che Medri ha dato alle domande ricevute in assemblea.

Tribunale di Milano

Come detto però il problema è la mancanza al momento di un amministratore e per questo motivo con ogni probabilità, il tribunale di Milano dovrebbe accogliere la richiesta dei sindaci di commissariare la società. Con la nomina di un commissario si riaprirebbe tutta la partita anche dal punto di vista delle verifiche sugli effettivi ammanchi e sugli investitori coinvolti. 

Il dramma è iniziato lo scorso 21 febbraio (ma i primi problemi datano 17) quando sul sito della società di trading per criptovalute è apparsa una scritta inquietante: “The Rock Trading – si leggeva – comunica che si è reso necessario interrompere l’operatività della propria piattaforma, in ragione di difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità”. Ben presto la preoccupazione ha lasciato spazio alla disperazione quando si è saputo che su disposizione della Procura di Milano ( l’indagine è coordinata dai procuratori aggiunti Eugenio Fusco e Tiziana Siciliano e dai pm Francesco Cajani e Maura Ripamonti) i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria stavano perquisendo e acquisendo documenti nelle sedi del gruppo.

Le indagini

Non solo. Dalle perquisizioni era emerso che oltre al blocco dell’operatività, The Rock Trading aveva interrotto i rapporti con l’istituto di credito che fin dalla costituzione della società aveva fornito alla piattaforma i rapporti di conto attraverso cui operare. A un certo punto si è passati da Banca Sella alla irlandese Modulr. Erano state, poi, riscontrate anche violazioni relative alla corretta redazione del bilancio.

“Allo stato dell’arte – si leggeva nel comunicato della Gdf – si procede per riscontrare la eventuale commissione di reati informatici e verificare la possibile configurazione di reati societari”. Le indagini sono indirizzate verso i reati di truffa e appropriazione indebita, mentre l’altro fascicolo, quello aperto a Firenza, ha come ipotesi di reato la frode informatica e l’accesso abusivo allo stesso sistema informatico. Oltre alle sedi della società a Milano, Genova e Padova, i finanzieri avevano perquisito le abitazioni Barbieri e Medri, mentre sono in corso altri accertamenti per verificare la gestione della liquidità e la destinazione delle somme raccolte.

Azione collettiva

Siti, il sindacato che ha avviato un’azione collettiva a tutela dei clienti della piattaforma e ha già raccolto l’adesione di circa 200 investitori, continuerà nella sua battaglia: “In caso di fallimento della società – ricorda il segretario nazionale Domenico Bacci – gli investitori potranno insinuarsi al passivo e se vogliono potranno prendere parte alla costituzione di parte civile collettiva nel processo penale che stiamo promuovendo. L’azione di tutela è rivolta anche a coloro che avevano partecipato al crowdfunding (per un paio di milioni di euro) lanciato a settembre del 2020 dalla controllante, Digital Rock Holding (DRH)”.

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