Soru rinviato a giudizio per il fallimento dell'Unità - Verità e Affari
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In evidenza Lun 05 settembre 2022

L'Unità, Renato Soru rinviato a giudizio: l'accusa è di bancarotta per distrazione e dissipazione

L’accusa è di bancarotta per distrazione e per dissipazione. A febbraio inizia il processo a Renato Soru, coinvolto nel fallimento de l’Unità L'Unità, Renato Soru rinviato a giudizio: l'accusa è di bancarotta per distrazione e dissipazione RENATO SORU
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

Renato Soru rinviato a giudizio

L’ennesima accusa è di bancarotta per distrazione e per dissipazione. Trema l’imprenditore Renato Soru, che dal 13 febbraio prossimo dovrà affrontare il processo per il suo coinvolgimento nel fallimento de l’Unità. Il gup di Roma, infatti, ha rinviato a giudizio l’ex governatore della Sardegna che nel procedimento compare per il suo ruolo di socio, svolto dal 2008 al 2015. A quel tempo Soru, difeso oggi dall’avvocato Fabio Pili, era anche l’azionista di maggioranza della società che pubblicava il quotidiano.

Renato Soru accusato di bancarotta per distrazione e dissipazione

Secondo le ricostruzioni che fece al tempo la Guardia Finanza, l’attuale presidente di Tiscali avrebbe trasferito azioni di sua proprietà, per un valore che sfiora i 3 milioni di euro, tra due società che in tempi differenti hanno controllato il giornale fondato da Antonio Gramsci: la Nuova iniziativa editoriale (Nie) e la Nuova società editrice finanziaria (Nsef). Operazioni che gli stessi magistrati, si leggeva nelle carte della procura, definivano “prive di una valida ragione economica”. E quindi utili soltanto a creare modifiche ingannevoli dei bilanci, con finti aumenti di capitale e futuri crediti in capo allo stesso Soru. Davanti a questa tesi degli inquirenti Soru si era così difeso: “Ho ceduto gratuitamente quella partecipazione, senza incassare niente e rinunciando al credito”. Dopo la conclusione delle indagini preliminari, il pm Stefano Rocco Fava scriveva come Soru fosse “l’istigatore, essendo socio di riferimento della Nie spa, della distrazione e dissipazione (…) del patrimonio della società”. Le operazioni che avevano provocato il dissesto? “Non aver ridotto i costi fissi della Nie spa rappresentati prevalentemente dalla pubblicazione dell’Unità (…) continuando a stampare mediamente 65mila copie a fronte della vendita di 18.405 copie“. Tra gli elementi messi in rilievo anche una serie di favoritismi che la Ne Spa avrebbe operato nei confronti di alcuni creditori, tralasciando il pagamento di altri.

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