Chi è Liz Truss, la "banderuola di ferro" che ha stanziato 100 miliardi per le bollette
Liz Truss presenta il piano contro la crisi energetica. Per famiglie e imprese il Regno Unito stanzierà circa 100 miliardi di sterline. LIZ TRUSS NUOVA PREMIER BRITANNICAIl piano di Liz Truss contro la crisi energetica
La neopremier britannica Liz Truss ha presentato in Parlamento il suo piano per far fronte alla crisi energetica. Nel complesso, per aiutare famiglie e imprese il Regno Unito stanzierà circa 100 miliardi di sterline. Una volta insediatasi al numero dieci di Downing Street, la sede del primo ministro, la Truss ha dovuto correggere la linea “niente elargizioni, solo tagli fiscali” sostenuta durante la sua corsa per conquistare la leadership del partito conservatore, e quindi la poltrona di capo del governo.
Banderuola di ferro
Non è la prima volta che la Truss cambia idea. Dai nemici viene infatti ribattezzata, su ispirazione di un perfido articolo di Les Echos, la Iron Weathercock (la banderuola di ferro). Con riferimento naturalmente alla sua musa ispiratrice, la Iron Lady (la lady di ferro), Margareth Thatcher. Sostenitrice del “remain” prima del referendum sulla Brexit, per poi opportunamente schierarsi per il “leave”, vicina a Theresa May prima di prendere tempestivamente le parti di Boris Johnson, alla fine la Truss ha preso il posto di quest’ultimo e dovrà guidare un Paese che si avvia ad entrare in recessione e dove l’inflazione a gennaio potrebbe arrivare al 18% (stima Citibank).
I punti del piano
Il suo piano energetico prevede un tetto alle bollette: dal 1° ottobre, per due anni, una famiglia media non pagherà più di 2.500 sterline all’anno, con un risparmio previsto di 1.000 sterline all’anno. Il governo bloccherà inoltre per sei mesi i costi dell’energia per le imprese (non è stata indicata la soglia che verrà fissata). Le aziende energetiche a corto di liquidità potranno inoltre attingere a un fondo di 40 miliardi di sterline messo a disposizione dal governo e dalla banca centrale.In un’ottica più lunga, il governo si prepara a concedere un centinaio di nuove licenze per estrarre gas e petrolio dal mare del Nord e ad abolire il divieto di fracking per consentire la produzione di gas di scisto.