Wall Street scommette sull'inflazione Usa al 6,2% dal 6,5%V&A
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In evidenzaMercati Lun 13 febbraio 2023

Wall Street scommette sull'inflazione Usa in calo dal 6,5 al 6,2%

Wall Street parte in leggero ribasso scommettendo sul raffreddamento dei prezzi al consumo. Possibili, però, brutte sorprese Wall Street scommette sull'inflazione Usa in calo dal 6,5 al 6,2%
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Wall Street svuotata dal post partita di Super Bowl

Wall Street apre con rialzi frazionali. Nel complesso oggi si annuncia una giornata senza storia. Non ci sono dati macroeconomici di rilievo in programma. Inoltre, tanti operatori si sono presi un giorno di vacanza all’indomani della finale del campionato di football. Alla fine sarà solo la seduta che precede il dato sull’inflazione. Il consensus si aspetta un rallentamento a +6,2%, dal precedente +6,5% di dicembre. La reazione del mercato al boom degli occupati di gennaio mostra quanto siano diventati importanti questi dati macroeconomici. Per il Nasdaq quella passata è stata la peggior settimana da inizio anno. In effetti, è stato lo stesso Jerome Powell ad affermare che la traiettoria dei tassi sarà fissata da quel che uscirà dal fronte dell’economia reale. Il dato sull’inflazione di domani sarà seguito da quello dei consumi: il consensus si aspetta una crescita di quasi il 2% dal -1,1% precedente.

Riflettori accesi sull’inflazione “core” vista scendere al 5,4% dal 5,7%

Per quanto riguarda l’inflazione Wall Street non dimentica che la Fed guarda soprattutto a quella core (al netto di energia e alimentari). Anche qui il consenso vede un ribasso al 5,4% rispetto al 5,7% di dicembre. Il mercato però resta prudente perché I rischi sono sempre dietro l’angolo. Una  sorpresa sgradita potrebbe arrivare dal dato mensile con un prezzo dello 0,6% rispetto allo 0,5% previsto. La Fed di Cleveland prevede addirittura il 6,4%, ma di recente ha sovrastimato i dati sull’inflazione e quindi non è più l’indicatore migliore.

Gli analisti di Algebris mettono in luce alcuni fattori critici che potrebbero influenzare Wall Street: i prezzi della benzina sono aumentati a gennaio, l’inflazione è più alta all’inizio dell’anno e non è ancora chiaro quanto velocemente la componente degli affitti scenda nei dati ufficiali. Inoltre, l’indice Mainheim dei veicoli usati ha registrato una nuova accelerazione a gennaio, aumentando del 2,5% su base mensile.

La Ue migliora le previsioni sull’Italia

Dal canto suo la Commissione europea nelle previsioni economiche d’inverno stima il Prodotto interno lordo dell’Italia in crescita dello 0,8% nel 2023 e dell’1% nel 2024. L’inflazione è attesa al 6,1%, per andare poi al 2,6% nel 2024. Nelle precedenti previsioni di autunno l’attesa era di una crescita del Pil dell’Italia allo 0,3% nel 2023 e all’1,1% nel 2024.

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