Elon Musk denunciato per truffa per il caso Dogecoin: cosa è successo
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Investimenti Sab 18 giugno 2022

Elon Musk denunciato per truffa per il caso Dogecoin: cosa è successo

Nuova grana per Elon Musk: il ceo di Tesla e SpaceX è stato accusato insieme alle sue aziende da un investitore di Dogecoin. Elon Musk denunciato per truffa per il caso Dogecoin: cosa è successo

Il caso Dogecoin

Nuova grana per Elon Musk: il ceo di Tesla e SpaceX è stato accusato insieme alle sue aziende da un investitore di Dogecoin di aver manipolato l’andamento della criptovaluta, provocando perdite miliardarie per i suoi investitori. Musk, Tesla e SpaceX sono stati tutti citati in giudizio dal querelante Keith Johnson che chiede 258 miliardi di dollari di risarcimenti.

La causa contro Musk

Nei documenti depositati al tribunale federale di Lower Manhattan si può leggere che l’accusa è quella di «essere coinvolti in uno schema piramidale». Per il signor Johnson «Musk ha usato il suo profilo di uomo più ricco del mondo per gestire e manipolare Dogecoin a scopo di lucro, visibilità e divertimento». E che il ceo di Tesla e le sue società, pur essendo a conoscenza già nel 2019 che la criptovaluta non avesse alcun valore, avrebbero «falsamente e ingannevolmente sostenuto che Dogecoin fosse un investimento legittimo promuovendola per trarre profitto dal suo trading». All’interno del documento sono presenti anche commenti di grandi della finanza come Warren Buffett e Bill Gates che mettevano il dubbio il valore della criptovaluta.

La quantificazione dei danni richiesti da Johnson si basa sul declino del valore avuto sul mercato da Dogecoin da maggio 2021, quando arrivò anche a 64 centesimi di dollari. Nel complesso le perdite sono state di 86 miliardi di dollari. Johnson vuole triplicarle. Inoltre la richiesta è che a Musk e alle sue aziende venga impedito di promuovere Dogecoin e che il giudice dichiari che fare trading su Dogecoin equivale a scommettere per la legge federale e la legge di New York.

La storia di Dogecoin

Dogecoin è una criptovaluta nata nel 2013 come alternativa esplicitamente scherzosa alle criptovalute tradizionali. Lo testimonia lo stesso simbolo: il cane Doge, protagonista di un meme diventato virale in quel periodo. Il suo creatore – Jackson Palmer, un ingegnere australiano che allora lavorava alla Adobe -la annunciò scherzosamente su Twitter dicendo di «stare investendo su Dogecoin». Ma il tweet di Palmer ebbe un enorme successo, arrivando fino all’ingegnere di Ibm Billy Markus che a quel tempo stava progettando una sua criptovaluta. I due unirono le forze e Dogecoin venne veramente lanciata.

La copia del Bitcoin

Di fatto Dogecoin è una copia di Bitcoin. Il codice open source della criptovaluta più famosa è stato copiato e semplificato. Inoltre il sistema di ricompense per chi fa mining è stato randomizzato: vale a dire che dai calcoli per minare i Dogecoin è possibile un numero indeterminato di monete. In questo modo, secondo i due creatori, sarebbe stato «il Bitcoin del popolo». Nella mente dei due creatori Dogecoin è rimasto un gioco per finanziare progetti di beneficenza, fino a quando arrivò Moolah, piattaforma che consentì l’exchange globale di Dogecoin. Infine, è stato Musk a spingere verso l’alto la criptovaluta.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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