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AperturaInvestimenti Lun 20 marzo 2023

Amendola (AcomeA Sgr): "Banche europee solide, ma nei portafogli ora saliranno altri settori"

Antonio Amendola (AcomeA Sgr) analizza la situazione attuale in Borsa: "Banche europee solide, ma ora verranno privilegiati altri settori" Amendola (AcomeA Sgr): "Banche europee solide, ma nei portafogli ora saliranno altri settori"
Gianluca Baldini
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Gianluca Baldini

Il 2023 segna il ritorno di Piazza Affari al segno più. Antonio Amendola, gestore azionario senior di AcomeA Sgr spiega a Verità&Affari come trovare i titoli più interessanti sulla piazza italiana.

Da inizio anno Piazza Affari ha segnato un forte recupero. Quali settori hanno guidato la ripresa?

“Da inizio anno, dopo le forti correzioni degli ultimi giorni, gli indici italiani hanno segnato performance più che positive. Per citarne alcuni: Ftse Mib +10.9%, Ftse Italia Mid Cap +7.9%, Ftse Italia Small cap +7.4%, Star +4% e Egm +0.6%. Prima della crisi della banca americana Svb lo stacco tra le large cap e il resto del listino era molto più ampio, ad ogni modo si vede l’importante rendimento del Ftse Mib rispetto a tutto il resto. Tutto questo però è stato trainato da un solo settore, quello bancario. Infatti, quando si parla di Ftse Mib, il peso maggiore è sul settore finanziario ed è proprio questo che ha guidato la performance. Al contrario, gli altri listini, hanno una maggiore componente di titoli nell’industria e tecnologia perché sono più legati all’economia reale del Paese. La performance così positiva delle banche è da attribuire a una combinazione di elementi positivi per il settore: il rialzo dei tassi ha beneficiato il margine di interesse e quindi favorito il re-rating dei multipli, il posizionamento storicamente basso su questo settore ha attirato nuovi flussi di investitori e lo spettro della recessione che sembra essere poco scontato dal mercato. Dopo questo forte rally del comparto bancario però, in ottica di rischio/rendimento, ci aspettiamo delle prese di profitto con una rotazione verso settori o titoli più dimenticati”.

Dopo il caso Silicon Valley Bank, il settore bancario sta soffrendo e ci sono state ripercussioni a cascata sui mercati. Come leggete questo cambio di passo?

“Le banche europee non devono temere l’effetto contagio della Svb. Si tratta di un caso specifico di pessimo risk management e azzardo morale, il tutto in un contesto regolamentare più blando di quello che osservano gli istituti europei. Inoltre, le banche europee sono ottimamente capitalizzate e hanno elevati requisiti di liquidità degli asset sono, quindi, molto più sicure nel caso estremo in cui dovesse verificarsi una corsa agli sportelli. Tuttavia, questo evento fa sicuramente mutare il sentiment nei confronti del settore, specie dopo le ottime performance degli ultimi mesi, diventando così il casus belli per ruotare il portafoglio su settori o indici rimasti indietro. Infine, per le banche europee e italiane in particolare, potrebbe verificarsi un’accelerazione del cosiddetto Beta dei depositi, ovvero quanto la banca riconosce al cliente in termini di rialzo dei tassi”.

Come stanno andando le mid e small cap italiane?

“Dalle ultime trimestrali è emerso uno scenario più roseo di quello prospettato tre mesi fa dagli stessi manager. Le aziende mediamente hanno riportato buoni dati, con ordinativi in crescita (o comunque non in calo) e marginalità in recupero, dato che i prezzi dell’energia sono tornati su livelli più accettabili. Tuttavia, nonostante questi numeri e le prospettive in miglioramento, alcuni comparti di mid e small cap, come gli industriali e alcuni tecnologici, sono rimasti molto indietro. Infatti, si è riflesso nella performance da inizio anno di indici come lo STAR o l’EGM, che racchiude le aziende più vicine all’economia reale del Paese”.

Ci saranno ripercussioni sulle piccole e medie imprese o l’ingente liquidità accumulata le mette al riparo?

“Di sicuro una eventuale recessione può essere deleteria per le Pmi. Tuttavia, ci sono due elementi che danno spazio di manovra: i multipli contenuti e lontani dalle medie storiche (se guardiamo il P/E, il rapporto prezzo-utili, sul prossimo anno abbiamo Ftse Italia Small cap 9x, Ftse Italia Mid Cap 12x, Euronext Growth Milan 12,5x e Star 14x) e la posizione di cassa di queste aziende. Rispetto al passato le Pmi italiane sono mediamente meno indebitate quindi più capaci e flessibili per affrontare eventuali choc futuri”.

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