"Investi in oro con rendimenti del 360%": la guerra tra Russia e Ucraina non ferma le truffe
Si chiamano "Boris CEO Ponzi Scheme", una variante della truffa piramidale. L'ultima è Golden Way, con alcune centinaia di italiani coinvoltiLo schema Ponzi tra Russia e Ucraina
Si chiamano “Boris Ceo Ponzi scheme” e sono una variante della vecchia truffa piramidale caratterizzata dell’avere al vertice individui o organizzazioni basate in Russia o Ucraina. E la guerra tra i due paesi non li ha fermati. L’ultima è Golden Way, basata ufficialmente a Dubai, che prometteva investimenti in oro fisico con rendimenti fantasmagorici. In tempi di crisi e d’incertezza, l’oro fisico è da sempre il bene rifugio per eccellenza. In realtà Golden Way sarebbe solo un classico schema piramidale, dove gli ultimi arrivati pagano i sottoscrittori più anziani. I rendimenti promessi arrivavano fino al 360% all’anno.
L’annuncio dello stop
Ai primi di gennaio, gli affiliati di Golden Way hanno ricevuto la comunicazione che i prelievi erano bloccati. A causa della guerra in Ucraina, delle limitazioni all’operatività delle banche russe, del calo dei prezzi delle criptovalute e più in generale della situazione d’incertezza che ha fatto aumentare i prelievi e diminuire la raccolta di Golden Way. La prima indicazione era di un blocco temporaneo fino ad aprile, ma già qualche giorno dopo aprile è diventato maggio.
Quanti sono gli italiani?
La società, attiva da circa tre anni, ha raccolto anche in Italia: il canale Telegram GoldenWay ITA conta oltre 1100 membri, mentre un canale di supporto in lingua italiana conta 65 affiliati e dopo l’annuncio dello stop sono incrementate le richieste di informazioni. L’amministratore di quest’ultimo dopo l’11 gennaio non ha più risposto. Impossibile dire quanti siano rimasti incastrati nello schema a livello globale e per quale ammontare. L’unico riferimento certo anche in questo caso sono sono i canali e le chat Telegram, che a livello globale contano migliaia di utenti.
La raccolta prosegue
A oggi il sito internet della società continua ad essere attivo e a vendere i propri prodotti: mini-lingotti, certificati e “matrici”. In realtà, un articolato schema di marketing multilivello, dove lo scopo degli affiliati è quello di portare nuovi investitori. Dietro a tutto, secondo il sito, una società di Dubai e una amministratrice delegata – sempre secondo il sito – di nazionalità ucraina. La società non risulta autorizzata da nessun regolatore in nessun paese. Dubbi sullo schema e sulla solvibilità dello schema circolano almeno dal 2021. Eppure, questo non ha fermato la raccolta. E ancora oggi, dopo l’annuncio dello stop ai prelievi, non manca chi chiede nelle chat Telegram di avere “pazienza” e aspettare gli sviluppi.