Decreto Lavoro, l'Assegno d'inclusione costerà 5,4 miliardi - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Lavoro/Approfondimenti
ApprofondimentiLavoro Ven 05 maggio 2023

Decreto Lavoro, il nuovo Assegno d'inclusione costerà 5,4 miliardi nel 2024 e varrà per 733mila famiglie

Nella Relazione tecnica al decreto Lavoro si legge che il nuovo Assegno d'inclusione costerà 5,4 miliardi nel 2024 Decreto Lavoro, il nuovo Assegno d'inclusione costerà 5,4 miliardi nel 2024 e varrà per 733mila famiglie Il ministro del Lavoro Marina Calderone
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Il nuovo Assegno d’inclusione costerà 5,4 miliardi nel 2024

Saranno 733mila i nuclei famigliari beneficiari dell’Assegno di inclusione, il nuovo strumento che sostituirà dal 2024 il Reddito di cittadinanza, per un costo stimato per il prossimo anno in 5,487 miliardi. Lo quantifica la Relazione tecnica al decreto Lavoro, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il numero dei nuclei beneficiari sale progressivamente nel decennio, fino ad arrivare a 808 mila per un costo 6,053 miliardi nel 2033.

La Relazione spiega che per la quantificazione degli oneri «si è tenuto conto dei tassi di ingresso e uscita sperimentati nell’analisi dell’andamento dei nuclei percettori del Reddito di cittadinanza e delle variabili demografiche». A valere su questa platea si ipotizza un numero di assunzioni pari a 18mila l’anno per i contratti a tempo indeterminato e 47mila l’anno per i contratti a tempo determinato e stagionali, con un costo per l’esonero contributivo previsto che va da 78,3 milioni nel 2024 a 119,4 milioni nel 2033.

Il Reddito valido fino a fine anno

Il Reddito di cittadinanza, comunque, sarà mantenuto fino al 31 dicembre 2023 per una platea stimata in 191mila nuclei, con importo medio di 543 euro, per un numero medio di mesi pari a 3,7 e una conseguente spesa complessiva di 384 milioni per quest’anno. Si prevede che il limite temporale di sette mesi non si applichi quando i beneficiari sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro.

Il Supporto di formazione per 175mila beneficiari nel 2023

Per quanto riguarda il Supporto per la formazione e il lavoro, il nuovo strumento di attivazione al lavoro che partirà a settembre, riguarderà 175 mila beneficiari nel 2023 (per una spesa di 112,5 milioni), che saliranno a 322 mila il prossimo anno (costo 1,354 miliardi). Lo prevede la Relazione tecnica del decreto Lavoro, stimando una progressiva flessione dal 2025 (284 mila beneficiari) al 2033 (133 mila).

Per calcolare gli oneri dell’esonero contributivo previsto per chi assume percettori del ’Supporto’, si ipotizza, nel 2024, un numero di assunzioni pari a 25 mila per i contratti a tempo indeterminato e 55 mila per i contratti a tempo determinato e stagionali, che dal 2025 diventano seimila e 13 mila rispettivamente.

Condividi articolo