Fringe benefit e smart working: cosa può cambiare per i lavoratori
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ApprofondimentiLavoro Mer 07 giugno 2023

Dai fringe benefit allo smart working: cosa può cambiare per i lavoratori

Novità in vista per i fringe benefit e lo smart working. La modifica attualmente allo studio da parte del governo. Dai fringe benefit allo smart working: cosa può cambiare per i lavoratori
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Possibili novità in vista per i fringe benefit con maggioranza e governo che, in queste ore, stanno lavorando per portare il limite di esenzione fiscale a 1.000 euro per tutti, con l’aggiunta di un bonus figli detassato da 660 euro per un massimo di 3 figli. È una delle ipotesi per intervenire sulla norma contenuta nel dl lavoro.

In dettaglio, sul fronte dei fringe benefit, le forme di compensazioni in natura (beni e servizi), che il datore può elargire ai lavoratori, stando ad alcune indiscrezioni circolate nelle scorse ore, si lavorerebbe all’ipotesi di portare la soglia massima per l’esenzione fiscale a 1000 euro per tutti i dipendenti. A questo si aggiungerebbero 660 euro di ‘bonus’ per ogni figlio, per un massimo di tre figli.

Cosa prevede il decreto

Licenziato lo scorso maggio, il decreto Lavoro ha alzato il tetto da 258 euro fino a 3mila (al di sotto del quale i fringe benefit non contribuiscono a formare reddito) ma solo per i dipendenti con figli. La modifica attualmente allo studio amplierebbe la platea, in scia al pressing che arriva da più parti. Prima però bisogna trovare la quadra sulla copertura della nuova formulazione che, stando a primi calcoli, costerebbe circa 250 milioni di euro. Tra l’altro, nel recente incontro con i sindacati la scorsa settimana, la Premier Meloni aveva fatto sapere di voler “rendere strutturale” la misura dei fringe benefit.

La proroga per lo smart working

Novità in vista anche sullo smart working: dovrebbe arrivare la proroga ma solo per i fragili. Resterebbero fuori i genitori di under 14. “Ho sempre sostenuto che il lavoro agile rappresenti un importante strumento e non vedo perché non possa essere in grado di funzionare anche nella Pa. Per evitare il racconto del lavoro agile come una sorta di semi-vacanza, serve però una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che organizzativa, in grado di rendere lo smart working pienamente efficace, per non pregiudicare i servizi erogati a cittadini e imprese”. Lo ha dichiarato al Messaggero il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, in merito alla scadenza il 30 giugno della proroga dello smart working per i dipendenti privati con figli under 14 e per i fragili.

“Nello specifico mi permetto solo di osservare che non siamo più in pandemia – aggiunge – per cui non credo ci sia più l’urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14. Auspico invece continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili”. (Teleborsa) 

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