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Lavoro Ven 02 dicembre 2022

Giorgetti, transizione ecologica e digitale per creare lavoro

Essenziali anche le riforme strutturali per sfruttare l'occasione del Pnrr. Per il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, così si riparte. Giorgetti, transizione ecologica e digitale per creare lavoro Il ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

All’orizzonte ci sono tre grandi sfide

Transizione ecologica, trasformazione digitale e riforme strutturali. Sono questi i temi su cui il governo di Giorgia Meloni ha intenzione di puntare per il rilancio del Paese. Sfruttando l’occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, come ha spiegato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, all’Evento annuale Pnrr.”Stiamo investendo su nuove politiche volte ad incoraggiare la transizione ecologica e la trasformazione digitale; su nuovi servizi per migliorare il mercato del lavoro e creare nuove occasioni per lavoratrici, lavoratori ed imprese; su nuovi paradigmi di istruzione e formazione; sul potenziamento della ricerca, il rafforzamento dell’assetto infrastrutturale nel settore del trasporto ferroviario” ha chiarito il ministro proprio mentre il governo sta modificando il Reddito di cittadinanza.

Giorgetti assicura che il governo farà le riforme attese da vent’anni nel Paese

“Non si tratta solo di investire risorse finanziarie. Uno dei principi guida del Piano è che nessuna strategia d’investimento può esprimere da sola tutto il suo potenziale, se non è integrata da ambiziose riforme strutturali” ha aggiunto Giorgetti che ha evidenziato come il Pnrr dell’Italia «include fondamentali riforme di carattere trasversale (Giustizia e Pa, nuovo codice Appalti, legge sulla Concorrenza) e settoriali, come lavoro sommerso, disabilità, trasporti pubblici locali. Si tratta di riforme molto importanti che dovrebbero incidere su produttività e competitività del sistema Italia nel medio e lungo termine – ha concluso – Il Piano e, in estrema sintesi, la più grande occasione che abbiamo oggi per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duratura e rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato lo sviluppo del Paese negli ultimi decenni, criticità che la stessa Commissione europea ha evidenziato piu volte nei suoi rapporti annuali”. 

Allarme su 26 miliardi di opere pubbliche

In più occasioni il mondo delle imprese ha evidenziato come sia necessario rendere le procedure più snelle e più facile il rapporto con la pubblica amministrazione. Non solo, il presidente di Termomeccanica group, Enso Papi ha sottolineato come, Webuild a parte, la taglia delle imprese italiane che si occupano di appalti sia decisamente piccola rispetto alla mole di lavori che dovranno essere realizzati. E ha lanciato l’allarme sulla possibilità che i gruppi stranieri non partecipino alle offerte proprio per via delle complessità burocratiche e della lentezza del sistema giudiziario italiano la cui riforma è da anni invocata da Bruxelles e fa parte anche degli impegni presi dall’Italia per accedere ai fondi del Pnrr. 

 

 

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