Nasce il luxury manager che aiuta a vendere il made in Italy
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LavoroPrimo piano Sab 20 maggio 2023

Nasce il luxury manager, l'esperto per vendere il made in Italy

Gli skill del luxury manager ricercato dai principali brand del Made in Italy. Un professionista che può far crescere il business. Nasce il luxury manager, l'esperto per vendere il made in Italy
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Arriva il luxury manager, il professionista delle vendite nel mercato del lusso. Buone maniere, galateo dello spazio, gestione del conflitto e gentilezza, le materie del suo percorso “di studio”. Se in Italia e all’estero esiste da tempo un’offerta di master universitari legati all’industria dei brand della moda, è invece carente la formazione riguardante “l’ultimo anello della catena” ovvero per chi , per dirla alla vecchia maniera, sta dietro il bancone.  Secondo una rilevazione dell’ufficio studi dell’Accademia Italiana del Galateo, sono aumentate del 400% le richieste da parte dei grandi brand di moda di avviare corsi in house per super addetti alla vendita. In dieci anni  l’Accademia ne ha formati circa 700. Ed ora ecco l’ulteriore proposta formativa.

Le caratteristiche del  luxury manager

Ma quali sono gli skill indispensabili per un luxury manager? Un vero professionista deve essere capace di assistere e guidare chi deve compiere una scelta. E dunque occorre sviluppare sensibilità relazionale, gestione positiva delle criticità, capacità di assistere con discrezione l’esperienza d’acquisto, conoscenza delle diverse culture e abilità nell’assecondare specifiche necessità. L’acquisto in una boutique di lusso – spiega il presidente dell’Accademia – è sempre di più un’estensione del brand stesso, riservata a un cliente esigente che non vuole interferenze e interruzioni dell’esperienza”.  

Italia patria del lusso

Milano, Roma, Napoli, Torino, Firenze, per non parlare delle località turistiche più prestigiose: tante in Italia le boutique dei sogni per acquisti stellari. Il turismo dell’acquisto top  muove ormai migliaia di persone e fattura  milioni di euro. Su tutte via Montenapoleone a Milano: la famosa strada del quadrilatero della moda del capoluogo lombardo ha conquistato la terza posizione a livello mondiale e il primo posto in Europa come  via più cara dello shopping, superando New Bond Street a Londra e Avenue des Champs Élysées a Parigi, che si spostano rispettivamente al quarto e quinto posto nella classifica globale.

Risultati già straordinari dunque. Ma allora perché si sente il bisogno dei nuovi luxury manager? “I venti  top brand  del settore – viene spiegato ancora dall’ufficio studi dell’Accademia  –  investendo su queste nuove figure hanno proiezioni di aumento del proprio fatturato del 4% con una  produttività di oltre il 20%”. Sempre secondo l’analisi dell’Accademia del Galateo una volta completato il corso di luxury manager, almeno nel 30% dei casi, si va incontro ad un aumento del livello professionale.

Un business in crescita

Il mercato del lusso ha registrato, nonostante crisi e pandemia, risultati molto positivi durante tutto il 2022. E le previsioni per quest’anno indicano una una marginalità delle imprese dell’alta gamma del 6% e fino all’8% per le aziende il cui target è composto esclusivamente da consumatori di fascia più alta. Inoltre, in relazione ai beni di lusso personali, si stima un aumento del 22%, con 353 miliardi di euro. L’Italia si conferma uno dei Paesi leader nel settore, posizionando 23 aziende tra le 100 del settore. Secondo Altagamma  entro il 2030 il valore del mercato di lusso, e in particolare quello dei personal luxury goods nel nostro Paese dovrebbe crescere del 60%, fino a raggiungere i 540- 580 miliardi euro. Solo nel settore moda tra abbigliamento ed accessori lavorano circa 45 mila imprese che danno lavoro a  400mila addetti. 

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