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LavoroPrimo piano Ven 31 marzo 2023

Operai slovacchi a Mirafiori. I dubbi e i sospetti su Stellantis non più italiana

Scontro sulla decisione di Stellantis di far venire dalla Slovacchia a MIrafiori 17 lavoratori a supporto della crescita dei volumi della 500e. Ed i sindacati si interrogano: perché non assumere giovani se le strategie sono quelle di incrementare stabilmente la produzione? Operai slovacchi a Mirafiori. I dubbi e i sospetti su Stellantis non più italiana
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

A Mirafiori arrivano gli operai slovacchi

Dumping con i lavoratori dell’Est Europa o semplice trasferta di operai, prassi normale in un gruppo multinazionale? La decisione di Stellantis di impiegare temporaneamente  a Mirafiori 17 tute blu slovacche provenienti dallo stabilimento del gruppo a Trnava, e due italiani dagli impianti Sevel di Atessa apre un nuovo fronte di scontro a Torino e non solo.  Nello stabilimento sotto la Mole vengono prodotte le 500e, ( il modello   il più venduto tra le elettriche in Italia e uno dei più venduti in Europa) e l’intenzione dell’azienda è quello di rinforzare l’impianto e passare da 100 mila a 130 mila veicoli all’anno entro il 2024.

Altolà o nuove iniziative

«Aumentare gli addetti è giusto. Non vorremmo però che  Stellantis, pur di non assumere personale,  cominciasse a fare dumping con i lavoratori dell’Est Europa — dice Davide Provenzano di Fim Cils — e poi finisse col dumping salariale”. ” La nostra sensazione – dice ancora Provenzano – è però che dal quartier generale del gruppo  sia partito il divieto di assumere a Torino . Qualsiasi azienda che pianifica stabilmente una crescita non può pensare di contare sugli operai in trasferta. Stellantis non è più solo Fiat, e l’Italia è uno dei tanti Paesi dove agisce la multinazionale, ma la strada, visto il successo della 500e è fare assunzioni”.  “E’ importante assumere i giovani – conclude il sindacalista – d’altra parte non è che l’azienda ci possa chiamare solo quando c’è da firmare la cassa o gli esodi incentivati. E dunque dopo questo primo altolà siamo pronti a nuove iniziative. Sperando che l’azienda, prima, torni sui suoi passi”.

L’allarme dei sindacati

“L’azienda parla di dare manforte allo sforzo produttivo  – fa eco  Gianni Mannori della Fiom Cgil – ma dare occupazione non significa importare i lavoratori dall’estero”. “Da tempo denunciamo ritmi massacranti in fabbrica per stare dietro all’aumento di produzione della 500 elettrica – prosegue Mannori. – Servono assunzioni di giovani lavoratori, questa è l’occupazione che ci serve». Anche Luigi Paone della Uilm frena sull’impiego di operai dall’Est a Mirafiori. «Tutti i lavoratori sono benvenuti, quelli dalla Slovacchia come quelli che arrivano da Atessa — spiega Paone —. Ma non dimentichiamo che nella fabbrica torinese ci sono quasi 400 operai in solidarietà, quelli impiegati nelle linee Maserati e altri nella produzione di mascherine. Riportiamo loro in linea e evitiamo di assumere lavoratori dall’estero».

Perché la  Slovacchia

E l’azienda? Stellantis a quanto è trapelato a livello non ufficiale, visto il successo della 500e e rispondendo anche alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori che chiedono più operai in linea, ha fatto scouting tra i suoi stabilimenti per cercare personale disponibile al trasferimento. Da Melfi è arrivato un secco no, così come dagli stabilimenti francesi e spagnoli. Da qui la scelta delle tute blu slovacche.

Melfi e Termoli

Una spiegazione questa che incassa anche commenti favorevoli.  “Il sindacato un giorno dovrà rassegnarsi al considerare il fatto che un’azienda multinazionale eserciti la propria attività su più scenari – dichiara Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal –. E che di conseguenza dovremo fare i conti con sempre più frequenti scambi di lavoratori. Sia per ragioni di capacità professionali che per questioni puramente solidaristiche“. “Già oggi diverse centinaia di lavoratori, principalmente dello stabilimento di Melfi, operano in regime di trasferta negli stabilimenti francesi e in quello di Pomigliano – prosegue Di Maulo -. Nei prossimi mesi diverse centinaia di lavoratori dello stabilimento di Termoli, dove si producono motori endotermici e cambi, saranno chiamati a svolgere per mesi attività di formazione nella Gigafactory francese di Acc. Così come nei prossimi giorni alcuni lavoratori dello stabilimento Stellantis slovacco presteranno la loro opera transitoriamente nello stabilimento di Mirafiori. Per aiutare i lavoratori italiani a far fronte alla crescita di domanda delle vetture 500Bev e del Ducato.”

Le uscite incentivate

Sta di fatto che la trasferta slovacca arriva a poche settimane dal  nuovo percorso di uscite incentivate. Coinvolti  gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori stesso, Enti centrali, Pratola Serra, Termoli e Cento, per un totale di circa 1.800 lavoratrici e lavoratori, di cui circa 900 solo negli enti centrali. “Siamo a quasi 7 mila posti di lavoro persi dal 2021”, è stato il commento del coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil Simone Marinelli.

 

 

 

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