Lavoro, primi segnali di frenata in Italia. I settori in crescita del 2023
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Lavoro Ven 06 gennaio 2023

Lavoro, primi segnali di frenata in Italia. I settori in crescita del 2023

Occupazione, lieve rallentamento delle previsioni di assunzione in Italia: +10% per il primo trimestre 2023, -3% sul trimestre precedente Lavoro, primi segnali di frenata in Italia. I settori in crescita del 2023
Redazione Verità&Affari
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L’indagine di Manpower sul lavoro

Assunzioni in crescita, con una previsione netta di occupazione del +10%, al netto degli aggiustamenti stagionali. È il risultato dell’indagine “ManpowerGroup Employment Outlook Survey” sulle prospettive occupazionali per il primo trimestre dell’anno in base ai datori di lavoro italiani. Pur positive, le previsioni mostrano un calo del clima di fiducia sia rispetto al trimestre ottobre-dicembre 2022, dove erano pari a +13%, sia a confronto del primo trimestre dell’anno appena trascorso, in cui le prospettive d’assunzione avevano raggiunto il valore record del +29%, in seguito al rimbalzo post-pandemico. I più ottimisti sono i datori di lavoro del comparto energetico (+25%), dell’information technology (+20%) e dell’industria (+15%).

Nel Nord Ovest le aziende più ottimiste

Nel primo trimestre dell’anno, i datori di lavoro di tutte le quattro macro aree italiane prevedono di aumentare i propri organici. In particolare le aziende del Nord Ovest si dimostrano addirittura più ottimiste ora che nel precedente periodo analizzato: prospettive d’assunzione a +12%, mentre erano +9% per l’ultimo trimestre del 2022. Più cauti invece i datori di lavoro del resto del Paese: previsioni a +9% per il Nord Est e a +8% per il Sud e le Isole e una prospettiva di sostanziale stabilità per il Centro con +3%.

Settore energetico e IT 

Il settore dell’energia prevede +25% di assunzioni tra gennaio e marzo. Segue a poca distanza quello dell’IT con +20%. Positive anche le prospettive per l’Industria (+15%), per Consumer Goods e i servizi (+12%) e per la Finanza e Immobiliare (+11%). Stabile il settore dei Servizi per la comunicazione, mentre un leggero calo è previsto per Sanità e Life Sciences (-1%). Dalla ricerca MEOS emerge inoltre una diffusa preoccupazione per le prospettive nel trimestre del comparto Trasporti, Logistica e Automotive che registra un -17% di previsioni d’assunzione. 

Le aziende frenano rispetto al periodo precedente

Le prospettive di occupazione migliori sono previste dalle grandi aziende (+12%), e da quelle di piccole dimensioni con +11%. Positive anche le prospettive per le medie aziende (+9%), mentre rimarranno più o meno stabili per le micro aziende (+2%). Quasi tutte le organizzazioni prevedono un clima occupazionale in calo rispetto alla fine dello scorso anno: in rapporto al quarto trimestre del 2022, infatti, la flessione è del -7% per le grandi imprese, -6% per le micro, -5% per le medie. Soltanto le piccole aziende vanno in controtendenza e migliorano del 5% le previsioni rispetto al precedente trimestre.

Cresce l’occupazione in Europa

Mentre l’impatto di una potenziale recessione e l’aumento dell’inflazione smorzano le prospettive di assunzione su base trimestrale e annuale, i datori di lavoro continuano a cercare nuovi talenti, registrando una previsione netta di occupazione del +23% a livello globale. Le intenzioni di assunzione migliori per il prossimo trimestre si registrano nella regione Nord America (+31%) e nel Sud e Centro America (+28%), con le migliori previsioni per Panama (+39%) e Costa Rica (+35%).

I datori di lavoro in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) prevedono assunzioni in crescita (+18%), ma questa è anche l’unica regione con Paesi che riportano dati previsionali negativi: Ungheria (-8%) e Polonia (-2%). A livello globale, i ruoli digitali (IT, Tecnologia, Telecomunicazioni, Comunicazioni e Media) continuano a guidare la domanda (35%), seguiti da quelli del settore Banche, Finanza, Assicurazioni e immobiliare(+28%) e dal settore energetico (+26%).

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