Marzotto mette a segno altri due colpi nel polo del lusso
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Lusso Mar 15 novembre 2022

Marzotto mette a segno altri due colpi nel polo del lusso

Minerva Hub di Marzotto mette a segno un altro colpo e si avvia a chiudere il cerchio sul Polo delle finiture per il fashion di lusso. Marzotto mette a segno altri due colpi nel polo del lusso MATTEO MARZOTTO
Redazione Verità&Affari
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Gli investimenti di Marzotto

Minerva Hub mette a segno un altro colpo e si avvia a chiudere il cerchio sul Polo delle finiture per il fashion di lusso. La realtà industriale italiana specializzata in finiture e materiali per accessori di alta gamma ha annunciato l’acquisizione di Jato 1991, azienda di San Lazzaro di Savena (Bologna), qualificata nel ricamo a mano su tessuto. I due fondatori, Giorgina Rapezzi e Jacopo Giuseppe Tonelli, resteranno coinvolti nella gestione del brand e, al tempo stesso, entreranno nel capitale di Minerva Hub.

Nato lo scorso aprile dalla fusione tra Ambria Holding di Matteo Marzotto e Xpp Seven, che fa capo al fondo internazionale di private equity Xenon guidato dal Ceo Franco Prestigiacomo, il Gruppo si è posto l’ambizione di riunire le eccellenze della filiera del Made in Italy attive nel segmento finiture e materiali per la moda di lusso. E ha già annunciato un altro target: il Gruppo Meccaniche Luciani, azienda di Corridonia (Macerata), specializzata in stampi.

L’obiettivo

Partendo da sei aziende iniziali (Galvanica Formelli, Zeta Catene, Zuma Pelli Pregiate, Koverlux, Quake, Sp Plast Creating), Minerva Hub si era posto l’obiettivo di arrivare a nove acquisizioni entro la fine dell’anno. All’appello, da piani, ne mancherebbe una. Le aziende che entrano nella sua orbita cedono il 100% della proprietà ma reinvestono nella holding. «Aggrega, rinforza e valorizza», sono infatti, nelle parole di Marzotto, i valori del Gruppo. Partecipato al 51% da Xpp Seven e al 22% da Ambria Holding, con le restanti quote frammentate, Minerva Hub conta 1.000 clienti -tra cui figurano i top brand della moda di fascia alta – e 740 addetti.

«Abbiamo navigato da soli per 30 anni – commenta Jacopo Giuseppe Tonelli, fondatore di Jato 1991 con Giorgina Rapezzi – ma entrare in Minerva è un’occasione di crescita, il sistema è cambiato e così abbiamo possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse». Ma Minerva, le cui aziende terziste si occupano di galvanica, ricami, pelli pregiate, plastica e catene, non ha intenzione di fermarsi con le acquisizioni. «Offriamo servizi e prodotti molto diversi nel settore dell’accessorio di alto di gamma e – spiega Marzotto – abbiamo in mente delle azioni che porteranno la piattaforma a crescere».

Nel 2023

Per il prossimo anno, infatti, anticipa il Ceo di Xenon Franco Prestigiacomo, sono previste ulteriori sei acquisizioni «per arrivare a un gruppo da 300 milioni di ricavi». Il 2022, intanto, è previsto in chiusura a 180 milioni di fatturato e 50 milioni di Ebitda. «Il gruppo – chiosa Prestigiacomo – cresce quasi del 40%, più dei nostri clienti». E in uno scenario in cui il lusso non sembra mostrare crisi, sottolinea Marzotto, «i nostri imprenditori hanno le migliori competenze al mondo e Minerva forse è il più grande hub per servizi e prodotti per l’accessorio» di alta gamma.

Un club che a fine anno conterà ben 13 soci. «Credo che sia una buona notizia per l’Italia», dice Marzotto, vedere «un sistema che aggrega e stabilizza». Con questi numeri, conclude il presidente, «sarà doveroso presentarci il prima possibile al nuovo Governo e spiegare quanto sia importante avviare delle politiche di formazione, perché facciamo fatica a trovare manodopera qualificata. E preservare questo saper fare non è solo una questione economica ma culturale».

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