Nuvole sulla tv di Sky, il gigante dei media la svaluta per 8,6 miliardi
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Media Mar 01 novembre 2022

Nuvole sulla tv di Sky, il gigante dei media la svaluta per 8,6 miliardi

Costa cara a Comcast, il gigante dei media americani, l’avventura in Sky, la pay tv che per anni ha dominato i grandi mercati europei. Nuvole sulla tv di Sky, il gigante dei media la svaluta per 8,6 miliardi Sky
Fabio Pavesi
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Fabio Pavesi

L’andamento di Sky

Costa cara a Comcast, il gigante dei media americani, l’avventura in Sky, la pay tv che per anni ha dominato i grandi mercati europei. Nell’ultima trimestrale pubblicata pochi giorni fa il gruppo Usa ha provveduto a svalutare il valore dell’avviamento, pagato per l’acquisizione di Sky, per ben 8,6 miliardi di dollari in un colpo solo. E così quella conquista per 40 miliardi di dollari, avvenuta nel 2018 a colpi di rilanci e che aveva visto Comcast prevalere, lascia oggi un segno profondo.

Di fatto Sky ha perso in soli 4 anni ben il 20 per cento del suo valore. Del resto le cose in casa Sky un po’ in tutta Europa non sono certo andate per il meglio. Gli abbonati non crescono più e si fa fatica a tenerli. Oggi sono 23 milioni in tutta Europa. Ma non c’è solo il problema della tenuta della base clienti sempre più minacciata dagli Ott, Netflix in testa.

Emorragia di abbonati

Quel che non va per il meglio sono i ricavi della pay tv. Solo nell’ultimo trimestre il fatturato è sceso del 14,7 per cento a quota 4,25 miliardi. Un calo che si accentua rispetto all’andamento dei primi 9 mesi del 2022 che ha visto i ricavi scendere dell’11 per cento a quota 13,5 miliardi complessivi da gennaio a settembre del 2022.

Ma la debolezza delle entrate non è l’unico problema. La redditività industriale è molto bassa se paragonata agli altri grandi business di Comcast, dalla tv via cavo al gruppo media di Nbc. Il margine operativo lordo di Sky sul fatturato è sceso di ben 3 punti percentuali nel corso del terzo trimestre e viaggia ora al 16,5 per cento dei ricavi. A livello di gruppo infatti il margine operativo lordo di tutte le attività di Comcast vale oltre il 30 per cento dei ricavi, con Cable Communication che supera il 45 per cento.

E così ormai Sky quanto a profittabilità è il punto debole del colosso Usa dei media. Nel 2018 ci fu la corsa a comprare la pay tv con Comcast che la spuntò su Disney-Fox arrivando a pagare un premio del 125 per cento sui corsi di Borsa di Sky. Un prezzo che nel tempo si è rivelato molto oneroso. E con la flessione della profittabilità la svalutazione dei giorni scorsi era così inevitabile.

Un premio molto azzardato

A soffrire e molto sono soprattutto i mercati tedesco e italiano, mentre il mercato inglese di Sky sembra tenere meglio. La decelerazione delle attività è particolarmente forte in Italia. Basti pensare che il 2021 per Sky Italia si è chiuso con una perdita record di 719 milioni di euro, su un fatturato sceso a 2,61 miliardi di euro. Di fatto per ogni 100 euro che la pay tv incassa in Italia quasi 25 euro si tramutano in perdite. E il 2021 è solo il picco. Già nel 2020 Sky Italia aveva chiuso i conti con un passivo di 690 milioni di euro.

Di fatto in soli 2 anni la divisione italiana ha cumulato un passivo di bilancio per oltre 1,4 miliardi di euro. È dovuta intervenire Comcast con un aumento di capitale da oltre 1,3 miliardi per ripristinare il capitale intaccato dalla voragine delle perdite. Sky ha perso la gara con Dazn-Tim per i diritti tv della serie A. E se da un lato ha risparmiato risorse, dall’altro ha perso appetibilità.

La sfida persa con Dazn-Tim

Sta di fatto che solo nel 2021 c’è stata una forte contrazione dei ricavi da abbonamenti della clientela residenziale. Sky ha perso ricavi dalla fetta più corposa del suo parco abbonati per quasi 400 milioni, dato che i ricavi da clientela residenziale sono scesi a 2 miliardi dai quasi 2,4 miliardi del 2020. Ha pesato sia la fuga dei clienti che gli sconti praticati per evitare l’emorragia dopo la perdita dei diritti tv del calcio nostrano. E così Sky in Italia, dopo che per quasi un ventennio ha dettato legge sul mercato, crescendo fortemente e conquistando la palma del gruppo media tv più redditizio, comincia adesso a perdere seriamente colpi. Una china discendente molto veloce che la vede oggi boccheggiare sul mercato.

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