Iliad, in 9 mesi ricavi in crescita e utenze attive oltre 9 milioni
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Media Mar 15 novembre 2022

Iliad, in 9 mesi ricavi in crescita e utenze attive oltre 9 milioni

Diciotto mesi di crescita consecutivi per Iliad: in Italia l'azienda francese ha superato 9 milioni e 300 mila utenze attive. Iliad, in 9 mesi ricavi in crescita e utenze attive oltre 9 milioni BENEDETTO LEVI AD ILIAD ITALIA
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

La crescita di Iliad in Italia

Diciotto mesi di crescita consecutivi per Iliad. Nonostante il momento difficile per le tlc, l’azienda francese ha superato 9 milioni e 300 mila utenze attive. Nei 9 mesi i ricavi sono saliti del 15% a 679 milioni di euro, il margine rettificato (l’Ebitdaal) si è attestato a 147 milioni di euro, rispetto ai 10 di settembre 2022. La crescita degli utenti «permette anche di migliorare di oltre il 40% l’operating cash flow, negativo per 155 milioni, rispetto ai 261 del terzo trimestre 2021» come spiega una nota dell’azienda guidata da Benedetto Levi.

Performance positiva per l’intero gruppo

Dinamica positiva per tutto il gruppo Iliad, che vede gli indicatori in crescita anche negli altri due Paesi dove opera, Francia e Polonia. I primi nove mesi si chiudono con un fatturato da 6 miliardi e 174 milioni, +9,6% su base annua, di cui ben 2 miliardi e 150 milioni nell’ultimo trimestre (+12,5% rispetto al terzo trimestre ’21). L’Ebitdaal di gruppo nei primi nove mesi arriva a 2 miliardi 421 milioni di euro, producendo utili per oltre 750 milioni di euro.

L’appello al governo sul mercato

Il Forum delle delle Telecomunicazioni di Asstel è stato poi l’occasione per Levi di intervenire sullo stato di salute delle tlc ion Italia. «Lasciar fare alle imprese» è stata la richiesta del numero uno in Italia dell’azienda telefonica. “Occorre davvero sburocratizzare e per farlo non basta intervenire sui processi esistenti, vanno ripensati garantendo maggior trasparenza” ha precisato evidenziando che serve poi rilanciare, dice, una cultura istituzionale delle infrastrutture di telecomunicazione per “creare e diffondere una consapevolezza”.

Il riferimento è anche al tema dei limiti elettromagnetici da adeguare che comprime le potenzialità degli operatori, nonostante gli ingenti investimenti che richiedono le nuove infrastrutture. “In piena linea con Iliad che sta attivamente costruendo una nuova rete di telefonia mobile sui territori dove c’è la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione e digitalizzazione ma dove c’è anche un gap rispetto alle infrastrutture. Dobbiamo fare uno sforzo congiunto pubblico-privato per diffondere la consapevolezza che senza infrastrutture tlc non ci può essere digitalizzazione – ha concluso Levi – molte norme del nostro settore sono frutto di un’altra epoca, con dinamiche diverse, non solo di mercato ma principalmente sociali e tecnologiche. Occorre ripensare le norme e l’approccio normativo al settore”.

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