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In evidenzaMedia Mar 30 maggio 2023

La Sirenetta, il film che deve tenere a galla la Disney

Le ultime uscite non hanno brillato, lo streaming perde abbonti e il titolo va male a Wall Street. Il nuovo film nelle sale deve rilanciare la major La Sirenetta, il film che deve tenere a galla la Disney CHIUSURA IMMINENTE DI NEGOZI E ATTIVITA COMMERCIALI DISNEY NEGOZIO STORE
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

La Sirenetta deve tenere a galla Walt Disney

La reginetta degli abissi che dovrà tenere a galla i conti della Walt Disney. E’ questo il compito che spetta alla Sirenetta, il nuovo film della major Usa nelle sale in questi giorni. Il responso del botteghino è buono ma non certo da record. Al Box Office negli Stati Uniti nel corso del primo week end ha incassato una cifra stimata in di 95 milioni di dollari, avvicinando seppur di poco la fatidica quota dei 100 milioni da molti prevista come la soglia verso il successo

Statistiche alla mano, l’incasso ottenuto ha superato il risultati fatto registrare da Aladdin (91.5 milioni nel 2019), ma è rimasto dietro altre pellicole  quali Il Re Leone (191.7 milioni), La Bella e la Bestia (174.7 milioni), Alice in Wonderland (116.1 milioni) e Il libro della giungla (103.2 milioni), con questi ultimi due che sembravano assolutamente alla portata. Le indicazioni per il lungo ponte del Memorial Day appena concluso sono ora in ribasso. Si  pensava potessero avvicinare i 130 milioni, al momento siamo sotto i 120 milioni.

A livello internazionale La Sirenetta ha incassato 68.3 milioni, portando il totale degli incassi negli Usa e fuori a 163,8 milionii. . Tra i mercati più attivi, segnaliamo quello messicano (8.5 milioni) e quello britannico (6.3 milioni), con quello cinese che ha deluso enormemente (2.5 milioni). In Italia la biglietteria ha raggiunto la soglia di  3,6 milioni di euro di incasso al botteghino  guadagnando la vetta dell’ultimo weekend al cinema.

A farne le spese è Fast X che scivola al secondo posto con 1,8 milioni di incasso nel fine settimana (9,5 in due settimane).

Fiato sospeso

Alla Walt Disney trattengono il fiato. La Sirenetta è una scommessa che non possono perdere. Il titolo ha perso il 20% nell’ultimo anno e non tutti gli analisti sono positivi. Barclays è  “neutral” ma la gran parte delle altre case d’affari è ancora disponibili a dare fiducia ai creatori di Topolino. I pareri, però,  sono controversi. Lo stesso tipo di narrazione – tratta da film di animazione ma interpretata da umani – ha riscontrato pareri negativi: nel 2020, Lilli e il vagabondo e Mulan; l’anno successivo Crudelia, che ha incassato 229 milioni di dollari con un budget di 100 milioni; ancora peggio è andata a Pinocchio di Robert Zemeckis, che si è aggiudicato il premio come “Peggior prequel, remake, rip-off o sequel” ai Razzie Awards 2022.

Meno abbonati

Diverse le difficoltà dell’azienda americana, che ha registrato un calo degli abbonati della piattaforma streaming: sono stati cancellati 4 milioni di utenti, con un bilancio in negativo di 659 milioni di dollari, facendo registrare un utile per azione del -13% in Borsa.

La Disney prova a rilanciarsi

La Sirenetta diretta da Rob Marshall, già al lavoro in Mary Poppins returns, Pirati dei Caraibi-Oltre i confini del mare e Into the Woods, conta qualche novità finita  nel  mirino dalla critica. La prima riguarda l’etnia della protagonista, tutt’altro che fedele al capolavoro di Hans Christian Andersen: nel cartoon di pelle bianca e con i capelli rossi e nel film interpretata dall’attrice con carnagione scura Halle Bailey. La seconda riguarda una resa discutibile dei personaggi animali coinvolti.

Anni difficili

Ma se gli ultimi anni per la Disney sono stati ricchi di difficoltà, non è stato lo stesso per gli adattamenti cinematografici del passato.

Il Re Leone (1994) con i suoi 987 milioni di dollari incassati è il quarto più redditizio dopo i due film di Frozen (2.6 miliardi) e Zootropolis (1,023 miliardi); il remake del 2019 ha guadagnato più di $1,6 miliardi. Anche il live-action de La bella e la bestia del 2017 è stato un successo: interpretato da Emma Watson è il secondo per entrate ($1.2 miliardi) e vincitore di due premi Oscar. Infine Alice in Wonderland di Tim Burton (2010) ha aperto la strada verso un nuovo modo di realizzare il remake di un classico d’animazione. Con il suo miliardo di dollari di incassi, ignorando il sequel del 2016 di James Bobin, possiede uno stile narrativo e di rappresentazione dark unici. È il chiaro esempio di quando un remake funziona e propone tuttavia qualcosa di originale.

 

 

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