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MediaPrimo piano Mar 31 gennaio 2023

Mfe, chiusa la fusione con Mediaset Espana dopo 4 anni di scontri

Ci sono voluti quasi quattro anni di scontri con Vivendi, ma Mfe si avvia alla chiusura della fusione con Mediaset Espana. Mfe, chiusa la fusione con Mediaset Espana dopo 4 anni di scontri Piersilvio Berlusconi
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Mfe, quattro anni per chiudere la fusione con Mediaset Espana

È arrivato finalmente in porto l’agognato progetto di fusione tra Mfe, la ex-Mediaset che ha portato la sede legale in Olanda, e Mediaset Espana. Partito nel 2019, il progetto doveva segnare il primo passo della strategia di espansione europea per la tv generalista italiana nel tentativo di arginare lo strapotere delle piattaforme online Usa tipo Netflix o Amazon. Ma Vivendi, all’epoca socio forte del biscione con circa il 30% – mentre il 50% è nelle mani di Fininves,t la holding della famiglia Berlusconi – si era appellata al tribunale spagnolo e aveva bloccato l’operazione.

Dopo tre anni di battaglie nei tribunali di mezza Europa,  Fininvest  è riuscita, pagando, a trovare un accordo con Vivendi. La società ha così promosso nel luglio scorso l’Opas sulla controllata spagnola mancando però l’obiettivo minimo fissato.  Mfe, che già deteneva il 56% circa, ha infatti raggiunto, con le adesioni all’Opas l’83%  del capitale di Mediaset Espana.  Per  raggiungere l’obiettivo prefissato  l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi,  ha così deciso di varare una fusione per incorporazione per procedere al delisting della società iberica per  l’integrazione della società in Mfe. E, soprattutto, realizzare le sinergie stimate in 55 milioni annui. Le Assemblee degli Azionisti delle due Società saranno convocate per approvare la fusione il prossimo mese di marzo.

Le azioni Mfe A saranno quotate anche a Madrid

“Il progetto di fusione approvato  – ha detto l’ad Pier Silvio Berlusconi-  nonostante le difficoltà rappresenta un passo avanti nella costruzione di un polo televisivo europeo in grado di sostenere la competizione internazionale con maggiore solidità̀ e dimensioni più adeguate. Mfe avrà il controllo al 100% delle attività spagnole e italiane della società, oltre a essere primo azionista in Germania di ProSieben. Continua quindi il progetto  per costruire una piattaforma tecnologica e commerciale di grande scala a livello europeo”.

A Madrid il titolo Mediaset Espana  quotava a 3,31 euro per azione mentre a Milano le Mfe di categoria A  valgono 0,3934 e le B 0,6155.  La proposta ai detentori di azioni Mediaset Espana è di scambio con titoli Mfe A. Chi invece voterà contro la proposta in assemblea avrà diritto a un controvalore cash calcolato come media dei prezzi di Borsa dei tre mesi precedenti l’annuncio. Ma il concambio sarà più basso di quanto ipotizzato dagli analisti che prevedevano 8,5 azioni Mfe A per ogni Mediaset Espana. Infatti il concambio proposto è pari a 7 azioni Mfe A che vuol dire uno sconto del 39% rispetto ai valori di Borsa che è  comunque il  3% in più rispetto al corrispettivo proposto, 3,26 euro, in caso di rifiuto dell’offerta. Le azioni Mfe A saranno quotate anche a Madrid. In caso di recesso totale da parte dei detentori dei titoli Mediaset Espana l’esborso per Mfe sarebbe dunque intorno ai 175 milioni di euro. La mossa è favorevole ai detentori di azioni Mfe B ma il titolo resta comunque in affanno: in un anno ha perso quasi il 50% del suo valore.

Prosiebensat, Mfe converte in azioni i derivati

Da sottolineare che Mfe ha ritirato la notifica sul possibile controllo di fatto di Prosiebensat presentata all’antitrust austriaco. La società ha incrementato fino a un potenziale 29,9% la quota di diritti di voto che potrebbe far valere nelle assemblee del gruppo tedesco. Ma parte della quota, pari a poco più del 6%, è detenuta tramite strumenti derivati, che andrebbero convertiti in azioni per poter esercitare i rispettivi diritti di voto in assemblea.

A dicembre, Mfe ha aveva notificato all’autorità austriaca, dove l’emittente di lingua tedesca  possiede alcuni canali, il possibile controllo di fatto di Prosieben, alla luce del fatto che con una quota potenziale del 29,9% potrebbe avere la maggioranza dell’assemblea del gruppo.

“Dal dialogo in corso con le varie parti interessate, ci risulta che una struttura semplificata del nostro investimento sarebbe apprezzata- ha spiegato Mfe a Reuters– manteniamo l’intenzione di acquisire ulteriori diritti di voto in Prosiebensat a seconda delle condizioni di mercato, dell’andamento del prezzo delle azioni, delle possibili opzioni strategiche, e subordinatamente alle approvazioni normative”. Mfe ha deciso dunque di convertire in azioni i derivati e poi di ripresentare la richiesta all’Authority austriaca.

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