Apertura Borsa di Milano pesante, ma poi si risolleva: anche Milano positiva
Apertura della Borsa di Milano ancora negativa: investitori preoccupati dal salvataggio di Credit Suisse in fuga dalle banche.Apertura Borsa di Milano
Apertura pesante per la Borsa di Milano. Piazza Affari ha aperto la giornata in calo dell’1% a 25.242 punti, per poi accelerare verso il basso, crollando del 2,6%. Dopo un inizio difficile, però, i listini hanno girato e ora anche Piazza Affari è positiva. Le azioni UBS sono crollate dell’8,8% all’apertura del mercato lunedì dopo l’accordo di salvataggio da 3,25 miliardi di dollari per Credit Suisse, ora perdono circa il 6%. Le azioni Credit Suisse sono scese del 62%.
Per rimanere alle due maggiori banche italiane Intesa Sanpaolo, che perdeva oltre il 3%, ora è in pareggio, mentre Unicredit che cedeva il 5% ora perde solo lo 0,5%.
BOCCIATA EUROTECH
Intesa Sanpaolo ha abbassato a 4 euro (da 4,7 euro) il prezzo obiettivo su Eurotech, (Internet delle cose) portando anche il giudizio ad “Add” da “Buy”. Gli analisti affermano che ricavi e margine lordo sono tornati a livelli più “standard” nel quarto trimestre del 2022, e che hanno ridotto le stime a causa della scarsa visibilità nel secondo semestre del 2023.
PROMOSSA WIIT
Intesa Sanpaolo ha confermato il giudizio Buy (Molto Interessante) su Wiit leader nel mercato del Cloud Computing. I risultati 2022 sono stati in linea con le attese. Per gli analisti, il 2023 dovrebbe essere caratterizzato da una forte generazione di cassa, dovuta sia all’incremento dell’Ebitda, sia alla normalizzazione degli investimenti. La crescita per linee esterne rimane un importante elemento d’attrazione verso il titolo. Gli analisti lasciano le stime invariate. Per il 2023, vedono ricavi pari a 134 milioni di euro, un Ebitda rettificato pari a 50,2 milioni, ed un utile netto rettificato pari a 17,8 milioni.
SALE LO SPREAD
Vola invece lo spread Btp-Bund che supera quota 200 punti base, salendo di 8 punti a quota 203. Il rendimento dei titoli decennali italiani scende sotto il 4%, riducendosi di 6 punti al 3,98%. Le preoccupazioni per il salvataggio del Credit Suisse penalizzano i bond italiani, ritenuti più rischiosi per via dell’elevato debito pubblico di Roma, mentre scendono a doppia cifra i titoli di Stato considerati più sicuri come il Bund, che cede 13 punti base e va sotto il 2%.