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In evidenzaMercati Mar 28 febbraio 2023

Axa esce dal Monte e guadagna 30 milioni. Mps perde l'8% e si prende un altro "no grazie" da Bpm

L'assicurazione vende il pacchetto del'8% acquistato nell'aumento di capitale del 2022. Banco Bpm smentisce l'ipotesi di matrimonio con Siena Axa esce dal Monte e guadagna 30 milioni. Mps perde l'8% e si prende un altro "no grazie" da Bpm
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Axa esce da Mps

La notizia è di quelle che arrivano inaspettate e si prestano alle più svariate interpretazione. Axa, l’assicurazione francese che a fine 2022 era arrivata in soccorso di Mps mettendo sul piatto 200 milioni per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, ha deciso di vendere dopo poche settimane la sua quota. Perché l’ha fatto? Qui le interpretazioni si sprecano. Si parte dall’ipotesi di un’operazione eseguita in pieno accordo con il governo tant’è che Axa avrebbe immediatamente evidenziato come la cessione non avrebbe “impattato in alcun modo sulla partnership con la banca o l’impegno sul mercato italiano… e che non intende cercare una rappresentanza nel nuovo consiglio di amministrazione della banca perché non ha interesse a influenzare la strategia di lungo termine dell’istituto senese”.

Chi invece dà il governo molto irritato per quanto successo, perché non sarebbe stato messo al corrente di quello che stava succedendo e perché il repentino addio del gruppo guidato da Thomas Buberl potrebbe rafforzare i dubbi sul futuro del Monte, anche rispetto alla comunità finanziaria internazionale che l’ad Luigi Lovaglio sta con grande fatica provando a portare dalla parte della banca senese. .

Le voci sulle polizze

In mancanza di certezze e restando nel campo delle ipotesi bisogna ricordare  le rivelazioni – sulle quali però non sono mai arrivate conferme – del Financial Times ai tempi dell’aumento del Monte. Secondo il quotidiano della City infatti Axa avrebbe negoziato in cambio della ricapitalizzazione un accordo migliorativo con Mps per la distribuzione delle polizze assicurative attraverso la rete commerciale della banca oltre a un’estensione dell’accordo che ha come scadenza il 2027. Mentre ieri una Reuters sottolineava l’operatività del governo Meloni per individuare un partner italiano “adatto” al Monte. “Nelle scorse settimane -riporta l’agenzia – il governo ha lavorato sul coinvolgimento di Banco Bpm… e valuta anche l’ipotesi Unicredit”. Ipotesi peraltro immediatamente smentita dal presidente del Banco Massimo Tononi: “Non siamo intenzionati a perseguire un’operazione di aggregazione con Mps”.  Mentre secondo altre indiscrezioni un rafforzamento degli accordi di bancassurance tra Axa ed Mps non sarebbe stato ben visto dal governo in un’ottica di riavvicinamento dell’istituto toscano con Unicredit che ha già come partner assicurativo Allianz.  

La plusvalenza di Axa

In attesa di capire quale sia la pista giusta da seguire, ripartiamo dalle poche certezze. La prima è che Axa ha portato a casa una plusvalenza superiore ai 30 milioni di euro. La seconda è che il collocamento è avvenuto nel giro di pochissime ore rispetto all’annuncio ufficiale sulla decisione dei francesi: segnale che Bnp Paribas, l’istituto che ha collocato il pacchetto, aveva già in mano gli accordi per la vendita. La terza è che il collocamento è avvenuto nella parte più bassa della forchetta, al prezzo di 2,33 euro per azione con uno sconto del 15,1%. La quarta è che il giorno dopo l’annuncio di Axa il Monte è crollato dell’8,07% e passa ritracciando a quota 2,523 euro. Resta l’enigma su chi abbia comprato il pacchetto. Molto probabilmente le azioni, parliamo di 100 milioni di titoli, saranno suddivise tra diversi fondi che credono nel piano Lovaglio o sono già pronti a cedere a un nuovo acquirente.

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